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lunedì, dicembre 26, 2011

Orfevre vince anche l'Arima Kinen. Storia di un campione non appariscente, ma veloce come il vento

Adesso non ci sono più dubbi, se mai qualcuno potesse sollevarne dopo una stagione del genere, su chi sarà il cavallo dell'anno in Giappone. Sotto l'albero di Natale il sauro Orfevre (Stay Gold) ha trovato un Arima Kinen storico, e non solo per come è maturato. Questo ha il nome di un Orafo, ma picchia come un fabbro, riprendendo il profilo tracciato da Franco Raimondi nei giorni scorsi, ed anche nel catino di Nakayama (contrario alle sue attitudini di attendista e gran progressione dalla coda), di fronte ad oltre 100,000 Giapponesi eccitati dall'evento di Natale, ha tirato fuori una prestazione sopra le righe, da cavallo veramente buono, anche se poco appariscente nei modi. Già, lui che corre da dietro ha anticipato le mosse sotto il braccio armato di Kenichi Ikezoe ed ha risposto per le rime ai vari Victoire Pisa (Neo Universe) e Buena Vista (Special Week) prima, e a Tosen Jordan, Hiruno d’Amour, e dopo, prima di emergere definitivamente su To the Glory (King Kamehameha) ed Eishin Flash (King's Best), rimasti a lottare per le piazze. 
Lo ha fatto con disinvoltura volando dall'esterno del gruppo, con azione fluida ma non eccessivamente lucente, concludendo gli ultimi 600 metri in 33.3 e il km finale in 1:03.8. Proprio le similitudini nei giorni scorsi con Deep Impact (Sunday Silence) avevano fatto pensare di un Orfevre buono si, ma non abbastanza nei paragoni con l'altro campione dei Yoshida. Ed invece c'è riuscito, strapazzando tre anni ed anziani, in quella che è la corsa più attesa in Giappone. Lo stesso Deep Impact arrivò all'evento da vincitore di Triple Crown Giapponese, ma non riuscì nell'impresa di agganciare il fuggitivo Heart's Cry (Sunday Silence). Orfevre ha vinto l'Arima Kinen a tre anni e dopo esser sbocciato un filo tardi, per esser un campione. Debuttò vincendo, quello si, e la prima prova di Gruppo vinta sono state le Spring Stakes G2 il 26 Marzo scorso, quando il Giappone era ancora scosso per il terribile terremoto che ha sconvolto il Sol Levante. Dopo quella, cinque vittorie consecutive a cominciare dal Satsuki Sho G1, la prima classica, sui 2000 metri di Hanshin post emergenza, rispetto alla corta retta di Nakayama. Poi, il Derby (Tokyo Yushun) G1 sul pesante, nonostante i dubbi, ma risolvendo come al solito dopo scatto dalle retrovie (con un pò di traffico), e infine il St Leger (o Kikuka Sho G1) dopo un rientro passeggiante in G2. La bontà delle linee lo ha posto in evidenza, saltando di netto la Japan Cup dove il coetaneo Win Variation (Heart's Cry) è arrivato 5° a ridosso. Maturo tardi, si direbbe, come dice a dirla tutta anche il pedigree, buono parecchio. Il padre è Stay Gold (Sunday Silence) che corse per ben 50 volte in carriera, vincendo lo Sheema Classic a 7 anni (ai danni di Fantastic Light (Rahy) e l'HK Vase lo stesso anno. La mamma è Oriental Art (Mejiro McQueen) la quale non ha mai vinto nulla di grosso e proviene da una famiglia che non ha mai combinato niente di eccezionale. Ma il primo prodotto di Oriental Art è stato Dream Journey (Stay Gold), fratello pieno di Orfevre ma molto più precoce, tanto da essere il leader dei 2 anni giapponesi nel 2006 e Horse of the Year nel 2009, dopo la vittoria proprio nell'Arima Kinen. Dunque, tutta una linea fresca in divenire.
Yasutoshi Ikee, allenatore tanto di Orfevre che di suo fratello Dream Journey, ha parlato di obiettivi: a lungo termine tenteranno il Prix de l'Arc de Triomphe, ma c'è una possibilità che corra in Dubai in Marzo, nella notte più ricca del mondo. Sapete a cosa mi riferisco.
Il video completo del precorsa e del postcorsa lo trovi qui (10 minuti): http://www.youtube.com/watch?v=cTBGPLgTaA8&feature=share
Quello più essenziale, che dura solo il tempo della corsa lo trovi cliccando qui: http://www.youtube.com/watch?v=eRVmkFFIHuY

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