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martedì, febbraio 01, 2011

Come Il Vento vince il San Gennaro, Christian l'Agnano e Shabi il Ruffo della Scaletta

Ajò! Il San Gennaro parla sardo e anche se non vogliamo cadere in retoriche ovvie, questo è andato.. Come Il Vento (Gold Sphinx). Ecco ci siamo cascati, ma come definire altrimenti una prestazione del genere? Il figlio di Gold Sphinx (Storm Cat) all’ingresso in curva era ultimo, staccato, quasi ciondolante ed insolente nel suo modo di assistere al vibrante affannarsi dei concorrenti. Quando invece mancavano 200 metri all’arrivo era completamente in mano, già davanti, allo steccato esterno. Come avrà fatto? Una magia di “Lello” Fadda ha condito la vicenda, una corsa vinta con la testa e con la saggezza tattica e con la freddezza del jockey forse più sottovalutato d’Italia, per via del suo “isolamento” volontario in Sardegna. Uno sguardo verso l’interno, una scrollatina di spalle e via sul traguardo, imperioso, statuario. E sono tre di seguito le vittorie, contravvenendo al solito luogo comune che..tre handicap di fila non si vincono, e invece il nostro ha infilzato il terzo di seguito, in crescita, e con sessanta chili sul groppone, trascinati da carrarmato. Mica era facile uscire dal pantano di Napoli, quasi impraticabile, ma Come Il Vento ha tirato fuori l’arma migliore, lo spunto quasi da fermo e tutti a casa. È stato un San Gennaro dallo svolgimento particolare, su un terreno reso impossibile. Gran ritmo all’inizio e molti dei cavalli più attesi in gran disagio in dirittura dove sono praticamente naufragati. Gli unici a salvarsi, Tomorrow People (Redback), a cui va il merito di aver tenuto duro e di avere un allenatore come Mariano Savarese che lo ha mantenuto in una forma strepitosa tutto l’inverno, e con un terzo come Credito d’imposta, che ha sfruttato nel miglior modo possibile il peso.
Poteva mancare all’appello l’Olmo? La risposta è no, e l’ha data Cristian Love (Tout Seul), uno che nella vita ha fatto un po’ tutto, dal velocista al mezzofondista, passando anche per un Derby, ma che il suo meglio l’ha sempre dato sul doppio chilometro, metro più, metro meno. Ha vinto l’Agnano, colpito duro laddove erano attesi altri protagonisti. Il figlio di Tout Seul (Ali Royal) ha colto la tredicesima vittoria in carriera, in 38 uscite, vincendo da cavallo che se ne infischia dei chili. Erano 62,5 ma Carlo Fiocchi gliene ha fatti sentire almeno dieci in meno, montandolo con confidenza e risparmiando il più possibile durante il percorso, fino a scegliere la scia più consona per la sua progressione. Il nostro ha allungato con sicurezza lasciandosi alle spalle il “Bottiano” Orange Peel (Singspiel) e al terzo Mon Crown (Maria's Mon), la femmina specialisti degli HP. Alla grande Christian dunque, Riccardo Menichetti da buon pastore gli ha indicato, consigliato e fatto ritrovare la via della vittoria, e ne sono arrivate due di fila, contro cavalli che sono affatto male. Chissà che il 2011, e la prossima primavera non gli riservi una stagione da protagonista, visto che bisogna cercare il ricambio dei vecchi..”Olmi”, e Cristian le stimmate le ha. Non si può mica stare tutti sulle spalle del vecchio Miles…dai.
Anche i “Di Dio’s” devono aver fatto un discorsetto del genere a Shabi (Indian Ridge), uno che di professione fa il velocista ma per i primi 4 anni della sua vita non lo ha saputo. Ha vinto il Ruffo della Scaletta, togliendo lo scettro al vecchio Tony, sempre bottega della famiglia Di Dio, Luigi, Antonio e Giuseppe, a cui va un plauso, e che gli hanno spiegato come si fa. Shabi ha appreso il sermone dalla famigliola riunita al tondino, ha fatto cenno di si con la testa, ed è entrato in pista con il piglio e con quella scintilla scattata al momento giusto. Complice anche un peso da sparo, ma soprattutto la monta intelligente di Tony Polli, è filtrato all’interno e aspettato al varco Mondo Marcio (Della Scala), altro che si trasforma quando vede il Golfo, ma che inevitabilmente ha pagato gli otto chili di differenza con il vincitore. Per Shabi è la terza vittoria in carriera, mica male per uno che ha debuttato a quattro anni il 23 luglio 2010 proprio a Napoli, ed oggi si ritrova in mano una targa con su scritto il suo nome, vincendo in un colpo solo quanto già guadagnato in tutte le corse sinora disputate. Bene terza anche Elusive Force (Elusive City), che come il Marcio, è allenato da Pasquale Riccioni, all’ennesimo capolavoro.

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