Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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martedì, marzo 29, 2011

Victoire Pisa e Mirco Demuro vincono la Dubai World Cup

Cos'ha fatto Mirco? A distanza di due giorni, ancora siamo con la testa a quella magnifica serata di sabato. Mirco Demuro ha vinto la Dubai World Cup G1 in sella a Victoire Pisa (Neo Universe), un concetto molto molto semplice , solo due parole, se non sapessimo chi è Mirco e cosa rappresenta la DWC. Ebbene, Mirco è il miglior fantino in circolazione: Testa, cuore, classe, freddezza, la fronte baciata dal talento. L'altra è solamente la corsa più ricca al mondo con i suoi 10 milioni di dollari in palio. Ma in mezzo, c'è tutto il resto: l'ambiente, la scenografia, l'attesa, il brivido della vittoria e l'agonia della sconfitta: la tattica, la retta, l'affondo, l'esultanza, le lacrime...un vortice di emozioni da brivido, che è inutile spiegare. Mettiamoci poi che il cavallo è di un Giapponese, di un popolo fiero che ne ha subite tante in questo periodo e Mirco, forse anche per dovere di sensibilità, si sentiva ancora più in dovere di vincerla. Prima della corsa aveva promesso che il suo "premio" lo avrebbe devoluto in beneficienza, e si è messo subito in moto davanti a noi chiamando le istituzioni preposte il giorno successivo a Pisa. 
Mi ritengo fortunato ad aver commentato una diretta, Mirco rappresenta l'orgoglio ed il talento made in Italy del nostro paese, la pietra preziosa, la punta di diamante in una piana zeppa di carbone.
 Stando alla cronaca, Mirco Demuro è partito male dalla gabbia vicino allo steccato, colpa di una testata. In avanti Transcend (Wild Rush), che lui conosce bene e sa che tipo di andatura può fare. Mirco è ultimo e il gruppo inchioda: qui lo spettacolo di tattica, dal fondo senza pagare in termini di fatica, ha raggiunto il plotone e si è messo di fianco al leader, questo per tutta la curva opposta, quando si comincia a fare sul serio, cala il buio sugli altri, e Mirco non fa sfondare nessuno di quei leoni che gli hanno messo al fianco, spazzando via dalla giostra tanto Transcend (Wild Rush), quanto Cape Blanco (Galileo), Gio Ponti (Tale Of The Cat) ed il bimbo Barzalona su Monterosso (Dubawi). (VIDEO DELLA CORSA QUI)
Mirco ha vinto la Dubai World Cup: gli occhi al cielo, la bandiera sarda, quella giapponese ed una dedica. Mirco Demuro ha vinto: grazie! Da parte di tutti!

2 commenti:

  1. Fantastico Mirco! Una tattica perfetta con un cavallo che secondo me quest'anno andrà alla grande. Non sono d'accordo sull'idea che abbia vinto un'edizione mediocre della world cup, c'erano ottimi cavalli e lui li ha strabattuti se pensiamo che è pure partito ultimo. Inoltre è montato dal miglior fantino al momento in circolazione, poche storie.
    Previsione stile nostradamus: il Giappone ippico darà lunghezze a tutti nei prossimi anni, ha tutti gli elementi per farlo: ottimo parco fatrici, buoni stalloni (non dimentichiamo che da quest'anno hanno anche Harbinger), proprietari entusiasti, pubblico.. e chi li batte?
    A presto

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  2. Purtroppo la DWC di quest'anno non è stata la migliore, ma diamine ci piacciono le cose belle e Mirco l'ha vinta, quindi godiamocelo.
    Per ilr esto, il giappone ippico è molto più evoluto di quanto non si pensi. Ci sono strutte, investimenti, pubblico e, fondamentale, un circo chiuso che ha permesso che la nicchia diventasse un fortino inespugnabile. Hanno avuto il miglior razzatore di tutti i tempi in sunday silence, hanno acquistato fattrici da tutto il mondo, le migliori, anche da noi che non siamo stati capaci di trattenerle. il sistema funziona, accoglie pubblico che ha passione. Mi sembra di rivedere gli anni del dopo guerra nell'Italia del boom. L'ippica che diventa fenomeno sociale....solo che qui ad un certo punto siamo stati sedotti ed abbandonati dallo stato, che prima aveva dall'ippica addirittura soldi per costruire scuole, e quando invece non siamo riusciti ad essere produttivi ci hanno in qualche modo abbandonato (ma non del tutto, perchè 150 milioni l'anno non ci li regalano affatto, ma come compensazione di quegli anni. Siamo noi che dobbiamo tornare ad essere di nicchia e non cercare disperatamente lo scommettitore compulsivo, l'ippica secondo me non è freddi numeri, ma cultura nel vero senso della parola. A presto

    GC

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