Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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martedì, ottobre 25, 2011

CONTROLUCE..di Mario Berardelli (20° puntata)

Qualche passo indietro o se preferite qualche precisazione che peraltro , con soddisfazione, in sostanza è stata già anticipata in qualche commento e in maniera appropriata.  Il nostro intento ( mio, di Gabriele e soprattutto di chi entra nel blog) è quello anche inconsapevole di provare a fare cultura o almeno di soddisfare un desiderio o un'ansia appunto culturale nella convinzione che Ippica possa coniugarsi appunto con Cultura. Di più : molti di noi pensano che questa sia anche l'unica strada per disegnare un futuro plausibile al settore. Un esempio chiaro ed emblematico i temi, gli argomenti, le notizie che il Blog tratta, veicola, esamina .  Questo è il nostro retroterra, sfacciatamente mercuriano  nel quale è  cresciuta, oltre alle tante altre, anche l'idea di provare a disegnare un calendario pattern prendendo le mosse  da alcune appropriate considerazioni di alcuni di noi sul fatto che, certo affascinati da Parigi, sarebbe stato bello e soprattutto maturo che anche il nostro turf avesse qualcosa  di simile ovvero  la grande giornata  non autarchica bensì, se possibile, inserita mercurianamente nel contesto internazionale. Questo lo spirito con il quale ci siamo messi all'opera, tutti anche coloro che ancora permeati , legittimamente, da un certo tipo di cultura hanno difficoltà a liberarsene. Un altro passo indietro. Siamo prigionieri , quasi tutti, di un certo modo di intendere , globalmente , la vita del nostro settore, un approccio intellettuale che ha radici in 30 o 40 anni e che ci rende ansiosi, disperati, inerti e fatalisti dinanzi alla piega economico-finanziaria che il settore, come il Paese, ha preso. Io me ne sto liberando solo adesso, altri lo hanno fatto ben prima con intelligenza. Tre o quattro anni fa chiaccheravo amicalmente, una decina di minuti non una conferenza, con Roberto Pais al bar di capannelle prima delle corse. E' stato il suo discorso, da persona colta, dotata di quel necessario distacco intellettuale che gli consente di leggere la dove noi forse più coinvolti non riusciamo,  che mi ha spinto a riflettere ovviamente dopo un percorso di comprensione non facile e un rifiuto iniziale. ....... -” Vede, se toccheremo il fondo, se salteranno certi equilibri economici provi a vederlo non come un male ma come una opportunità. Resteranno i migliori da cui ripartire, con i quali ricostruire secondo canoni che sono propri di un'ippica autentica.” Grosso modo questo il senso, che certo io rendo male , delle parole per me sapienti di Roberto Pais. Cosa vuol dire ? Che oggi a due passi ( o due mesi come mi diceva l'altra sera Guido Melzi)   dal crash, dal default, dal fallimento, almeno in base ai numeri, noi dobbiamo profittarne per rifondare il nostro settore,  ( anche se otterremo il palliativo, la morfina necessaria per tirare a campare ancora un po di tempo) per dargli una base di cultura , riscoprendone i veri valori, disegnando un certo tipo di avvenire. Se al contrario non ci libereremo ( per molti sarà impossibile perchè  ci hanno costruito un modo di vivere) di un certo modo di intendere la vita del settore saremo presi dal panico, dal tutti contro tutti, distruggeremo invece di costruire e sarà la vera fine. Capisco che è molto duro, difficile cambiare mentalità, cultura, stile di vita. E' tuttavia il momento forse storico per farlo, comprendendo la situazione  saremo insieme testimoni e attori del tempo.  Come mai siamo arrivati a questa situazione ? Un percorso lungo,  vario, fatto di tanti momenti e elementi, non facile da rendere con una spiegazione . Forse abusando di una battuta o di un luogo comune, non del tutto esatto  del resto, potremmo sintetizzare il cambio di cultura, lento ma inesorabile come derivato appunto da quella considerazione , cara a Sergio Arnaldi ..... “ le scommesse sono funzionali  alle corse e non il contrario”. Dall'inizio degli anni 70 , più o meno consapevolmente, tutti abbiamo iniziato a capovolgere l'assunto ed alla fine siamo rimasti prigionieri di uno schema che, travolto dal “progresso”, oggi ci ha messo in ginocchio. A meno, appunto, come chiaramente vedeva Roberto Pais, di recuperare valori autentici. Non dobbiamo quindi inventare nulla. Di chi la eventuale colpa ? Di tutti e  di nessuno, il mondo , il settore hanno preso questa china, forse qualcuno ne era utilmente consapevole ma  a tutti noi altri ( salvo lungimiranti eccezioni, ricordo Carlo Vittadini o Enrico Arcari) sembrò perfettamente normale e cominciammo a ragionare quasi esclusivamente in termini di crescita del movimento delle scommesse come unico veicolo di vero miglioramento, cosa lodevole, tuttavia pian piano sclerotizzando o cloroformizzando i veri fondamentali del nostro mondo. E' come se nel tempo avessimo perduto le nostre difese immunitarie e , ora, sotto attacco maligno del virus stiamo morendo.  -” Vedi Mario – mi disse nei primissimi anni 70 Piero Golisano, magnifico Direttore Generale Unire-  oggi noi abbiamo un movimento scommesse di circa 100 miliardi all'anno. Il trend è favorevole, mi pongo come obiettivo di raggiungere i mille miliardi gusto all'inizio degli anni 80.” Obiettivo raggiunto  forse anche superato, garanzia di risorse incredibili che divennero ancora maggiori tanto che, come sapete alla viglia , nel 98, della liberalizzazione dei giochi l'ippica valeva 6 mila miliardi di lire, circa il 40% del movimento di tutti i giochi. Oggi quei tre miliardi di euro, al cambio, sono diventati poco più di uno e mezzo, ( il 2% del totale di giochi) da anni il nostro bilancio viene integrato , a vario titolo ma pagando scotto almeno morale alla politica, e forse oggi ciò potrebbe non più accadere. Un ciclo di 40 anni si è compiuto. Non era sbagliato, ovviamente, programmare piani di crescita economica  di ricerca di risorse. Forse fu errato  diventare, anche inconsapevolmente, prigionieri di quello schema di sviluppo perdendo i nostri autentici connotati, i famosi anticorpi.  In 40 anni, nonostante stupende eccezioni, un po tutti abbiamo assunto quei connotati mentali ed ora ci disperiamo e abbiamo come unica preoccupazione quella di integrare i 240 milioni di euro su cui comunque possiamo contare ( sono il rendimento del nostro fatturato ) con altri elargiti dallo Stato che non li ha .  Non sarà facile ma la via della salvezza, della rinascita passa solo da un diverso modo di intendere la vita dl settore, passa dal riappropriarsi di valori che sono alla vera base  della vita del settore e che hanno la loro prima ed unica forza vitale nella PASSIONE, la stessa che 40 anni fa radunò tanti giovani appassionati e li spinse a crearsi persino una associazione. Con la passione possiamo fare miracoli  e se non  altro ci liberemo  di tanti parassiti che non ne hanno ma ....vedo che sto entrando in un altro terreno, non è il momento. Mi preme chiudere  il ragionamento notando come siamo tornati, forse ora con maggiore consapevolezza,  al punto di partenza anzi al comune denominatore che ci lega tutti, se siamo navigatori di mondoturf : esatto , la passione.  Che appunto, tra tanto altro, ovviamente, ci fa divertire sognando anche un nuovo calendario pattern.... perchè se cambieremo mentalità, come ha detto Antonio, i soldi per una grande giornata li troveremo anche. E' tardi, siamo stati troppo lunghi ma forse questo era un abbozzo di ragionamento che andava fatto per permetterci, la prossima volta, di entrare nel dettaglio del “nostro” schema pattern. Certo come si fa tuttavia a non buttare li ...... grande Luigi Riccardi e con lui Riccardo Cantoni ma forse sarebbe meglio dire Quiza. Capolavoro, ecco esempio di ippica possibile e vera. Almeno lasciatemi  due righe per dire  che sono stati già pubblicati tutti gli ordini di arrivo dl 2012. Camelot, solo Camelot, categoricamente Camelot. E gli altri argomenti..... Black esempio ? Tocca a voi e con lo spirito che sappiamo. 

2 commenti:

  1. BUONGIORNO,

    ANCORA UNA VOLTA MARIO, HAI FOTOGRAFATO LA SITUAZIONE DEL SETTORE E SOPRATTUTTO SONO IN TOTALE ACCORDO CON QUELLO CHE DISSE A SUO TEMPO ROBERTO PAIS.
    BISOGNA RIPARTIRE DA ZERO, PERCHE' E' CHIARO ED OVVIAMENTE INUTILE CERCARE OGNI ANNO LA GRAZIA AL GOVERNO AFFINCHE' ELEMOSINI QUALCHE EURO IN PIU' PER PERMETTERE A QUALCUNO, CHE NON VUOLE ASSOLUTAMENTE IL BENE DELL'IPPICA SIA CHIARO, DI ORGANIZZARE QUALCHE CORSA DI BASSO LIVELLO IN PIU'.
    A QUESTO PUNTO LA DOMANDA E' UN'ALTRA POSSIAMO VERAMENTE PARTIRE DA ZERO?
    PERCHE' A MIO PARERE IL SETTORE NECESSITA DI UNA NOTEVOLE EPURAZIONE DI PERSONE E REGOLAMENTI ED INOLTRE POI NON POTREMO APPELLARCI AL FATTO CHE IL SETTORE GARANTISCE LA VITA A 50.000 FAMIGLIE PERCHE' NON SARA' PIU COSI, PERCHE' COME CREDO SIA CHIARO A TUTTI DI QUESTE 50.000 FAMIGLIE NON TUTTI VOGLIONO IL BENE DELL'IPPICA MA SOLO IL PROPRIO TORNACONTO.
    COMUNQUE, SE DAVVERO FOSSE RINASCITA, SENZA PER ORA PENSARE AL COME ED AL QUANTO ( PERCHE' LE SCOMMESSE SONO SI' FUNZIONALI MA FONDAMENTALI PER TENERE IN VITA IL SETTORE NON DIMENTICHIAMOLO) CREDO CHE DOVREMMO SEGUIRE IL MODELLO FRANCESE O MEGLIO QUELLO GIAPPONESE.
    ESISTE ED E' PALESE UNA IPPICA DI SERIE A ED UN'ALTRA DI SERIE B, E CREDO SIA FONDAMENTALE APPLICARE QUESTO CONCETTO ALLA NUOVA IPPICA , BASTA GUARDARE UNA GIORNATA COME IL SABATO DOVE SI CERCANO DI RIEMPIRE TUTTI I BUCHI POSSIBILI, PER NON PARLARE DELLA TELEVISIONE , EQUIDIA CI INSEGNA CHE E' FONDAMENTALE SEGUIRE LE FASI IN DIRETTA DI OGNI SINGOLO EVENTO TRASMESSO SENZA INUTILI SOVRAPPOSIZIONI ANCHE SE QUI ENTRIAMO NEL CAPITOLO RITARDI E IPPODROMI ANCORA PIU' AMPIO.
    LE COSE DA MODIFICARE SONO TANTE ED OGNI VOLTA MI VIENE DA PENSARE PERSINO AD HONG KONG, LA VERA DIMOSTRAZIONE CHE LA TRASPARENZA DEVE ESSERE UN MUST DEL SETTORE.
    VABBE' TORNANDO ALLE CORSE COME NON SOTTOLINEARE LA PRESTAZIONE DI CAMELOT CHE PER ME HA UN PIEDE SUL TRAGUARDO DI EPSOM SPERANDO CHE NON ASSOMIGLI TROPPO A ST NIC ABBEY E HO DETTO TUTTO.
    QUIZA QUIZA QUIZA E' STATA FANTASTICA, UN CAPOLAVORO DI LUIGI RICCARDI PER ME UNA PRESTAZIONE DEL GENERE NON L'AVEVA MAI TIRATA FUORI E SOPRATTUTTO L'HA FATTO AL PUNTO GIUSTO, FACCIO I COMPLIMENTI ANCHE A RICCARDO CANTONI PERCHE' DEFINIRE GOLDEN SNAKE UNO STALLONE POCO COMMERCIALE E' UN EUFEMISMO.
    ED INFINE ANCORA E COME SEMPRE UNA PRESTAZIONE MONSTRE DI BLACK CAVIAR, SCENIC BLAST DOMINO' LE KING'S STAND 2 ANNI OR SONO MA AL CONFRONTO SEMBRAVA FERMO!!!!

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  2. Caro Mario, ormai mi permetto il tu viste le affinità di pensiero, hai ragione in pieno. Il messaggio che cerchiamo di veicolare in queste pagine è che solo la Cultura e la Passione ci potrà salvare e noi che siamo portatori sani abbiamo un compito ancora più gravoso, ovvero mostrare ai profani la bellezza di questo mondo e mi pare che in questo blog si faccia proprio questo. Poi è ovvio che i problemi rimangono, i soldi sono pochi ecc. ma dobbiamo partire da qualche parte e io credo che sia la passione il pilastro sul quale impostare una rinascita. In inverno, se Gabriele vorrà, si potrà aprire un confronto sull'ippica che vogliamo, dalle pattern in giù.
    Capitolo week end: Q3 favolosa, presentata perfettamente e iter di avvicinamento da prendere ad esempio, credo sia il miglior complimento che si possa fare a un grande allenatore come Riccardi. Visto Camelot, mi viene da chiedermi quali possano essere i suoi limiti, ha vinto da cavallo di altra categoria, ha fatto un lavoro pubblico, questa è la verità. Quella del 2009 sembra un'ottima annata, se contiamo le femmine, Maybe in testa, Camelot, Dabirsim e altri che si aggiungeranno sicuro. Insomma anche il prossimo anno ci sarà da divertirsi.

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