Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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martedì, ottobre 11, 2011

CONTROLUCE..di Mario Berardelli (18° puntata)

Discutendo si approfondisce. Che nostalgia di quando, magari anche per mangiar bene che non guasta, ci si riuniva negli anni 70  ogni giovedì sera da Gigino Colasanti  alias Checco al 13 e si faceva tardissimo , almeno in venti, a parlarci addosso pieni di entusiasmo e passione, presuntuosi quanto bastava e anche oltre. Io credo che il turf, meglio l'ippica tutta, abbia ancora una chance di ripresa ma a patto di dare voce ed entusiasmo alle proprie eccellenze, a patto di comprendere che è impossibile e perduta la battaglia per il mercato delle scommesse nella sua attuale dimensione che ci vede espressione di un 2% di mercato quando, nel momento del cambiamento ovvero della liberalizzazione, rappresentavamo almeno il 40%. ( non qui  non ora la analisi del perchè ) I numeri ci condannano come impresa economica, la cultura può rilanciarci come momento di partecipazione elitaria. Siamo un settore di nicchia che non è una condanna ma una diversa dimensione. Per viverla è richiesta una notevole preparazione, una partecipazione emotiva e   intellettuale massima. Quella che, sono convinto, può ancora essere coltivata in tanti che sono  posseduti dal sacro fuoco della passione, lo stesso che noi allora giovani sentivamo . Ammetto che eravamo privilegiati poiché nuotavamo in un contesto dove tradizione e cultura erano al primo posto. Oggi? Si può ripartire, dobbiamo esigere che i fondamentali del nostro sport siano patrimonio diffuso e non rarità. Tanti addendi della nostra immaginaria operazione sono stati cambiati di posto e il prodotto, purtroppo, non è stato più lo stesso.  Purtroppo la strada è in salita anche per colpa di una generazione, la nostra, che non ha quantomeno  vigilato, non è stata custode attenta di un patrimonio di tradizione che ci era stato consegnato e del qual abbiamo goduto senza pensare a rafforzarlo nella giusta misura  e a riaffermarlo coltivando le vere autentiche  eccellenze, inebriati dalle lusinghe di numeri scritti però sulla sabbia e spazzati via dal vento del gioco collettivo e libero. L'ippica  nella sua meravigliosa essenza rimane e  rimarrà sempre, se disperderemo l'ultimo stupendo patrimonio, voi appassionati tenaci e senza paura o cedimenti,  porteremo per sempre la macchia più ignobile. Non facciamo spegnere la fiamma della passione vera, tradotto significa che al primo posto ci deve essere quella rinascita culturale che ancora può contare su tanti di voi e che deve passare attraverso il corretto esercizio  della autentica passione a tutti i livelli. Se non lo si capirà sarà la fine perchè quella economica è già in atto ma una salda cultura può permettere di sopravvivere anzi di vivere.  Ecco perchè, mi ripeto, serve vera partecipazione intellettuale, come quella che tangibile avvertiamo.  Incasso il si di ANTONIO, dai  e dai, sui 2200 dl derby. Bene ma credimi , anche se capisco il tuo ragionamento, noi , sulle date , dobbiamo essere il più possibile complementari e non alternativi. Per il derby ma anche per il resto vedi Di Capua  mai cosi super.  Su Dabirsim hai ragione, temo di avere peccato di entusiasmo verso Power, lo immaginavo migliore ad onta della interpretazione. ADRIANO ha ragione, siamo maturi per almeno un tentativo da studiare senza  pregiudizi di una giornata festival del nostro turf. Sul  come  e quando cominciamo insieme a ragionare. In proposito non ho difficoltà a riconoscere che fino ad ora ho molto ma molto frenato in materia, non la vedevo, ora i tempi sono maturi e mi piace riconoscere che mio cugino STEFANO che sovente vede lontano sono anni che mi “tormenta” con questa idea.  Meglio un eccesso di partecipazione  anche con flop che paure e timori, è il momento di osare, certo   come dice   Adriano con coscienza ma mi va ben anche l'azzardo. In proposito CARLO e non da solo tira un po' le orecchie a tutto il turf : è vero Bruno Grizzetti è meraviglioso mercuriano e Salure la punta di uno di suoi tanti iceberg, si meritava molta ma molta più esaltazione di quanta gli abbiamo regalato. Per notizie di Crastus rivolgersi a Franco Raimondi che ancora piange.  Mi vado convincendo, del resto Tesio lo dava per scontato, che anche le corse per flyer valgono proprio poco in termini di selezione ( salvo le July perchè le può vincere un miler) come quelle per stayer, le brevi almeno coinvolgono e  se ti imbatti in LEI  allora non capisci più nulla e ti inebri. ( l'ultimo filmato, lo trovate nel blog, ti lascia senza fiato).
Ho molto ma molto timore, non capisco come arriverà al giugno di Ascot. Adesso va bene si pappa tutto fino all'estate ( loro) e se lo troverà aprirà in due anche Sepoy ma da gennaio come scandire l'avvicinamento ? Una come lei non può arrivare casualmente alle King Stand. Vedremo ma dovevano provare già lo scorso anno.... Perfetto il ragionamento sulla nostra forma europea nelle breders ( visto loro come si preparano  giusti ) dove noi arriviamo come un di più a quei livelli, ( quando li spostiamo del tutto vinciamo sempre e manteniamo mercato anche italiano) invece possiamo preparare meglio, livello un filo sotto, mirandoli, alcuni traguardi tipo Melbourne , Hong Kong, Singapore e Dubai. Osservazione da condividere ma come si fa ?  Si va perchè ci sono i soldi ma non rinunciamo a nulla, esempio Goldì. L'ho sempre tirata a So You Think senza una ragione, questione di pelle, ma ammetto che avrebbe meritato di più, le Eclipse sono straordinarie, il suo momento più alto , l'Arco con molto da recriminare. Adoro Await The Dawn, sfigatssimo perchè vale di più, ah facesse il Roma come sarebbe bello viverlo. Non si può criticare Uncle Mo altrimenti si arrabbia Franco che lo ha quasi comprato e si è convinto che l'altro giorno invece di tre ne ha battuti 300 volando.  Ecco una delle più intelligenti riflessioni  sul pomeriggio dell'Arco, quella di DAVIDE. Una lettura colta. Longchamp come autentico  forse unico crogiolo del mondo del turf, il trionfo della cultura mercuriana, 50.000 si ma da ogni parte, francesi, inglesi, irlandesi, italiani, tedeschi, spagnoli, giapponesi  altri sparsi. Nessuno riesce a tanto E' la vera vittoria di un modo di intendere il turf, li ci si deve essere. Mi ricorda ma solo per certi versi e differenti , li sono 90.000, il sabato di Aintree, unico e da sempre inimitabile per atmosfera. Difficile descriverlo , andateci almeno una volta, fascino unico, Longchamp lo supera e non parlo di corse sia chiaro. Davide ha colto il segno soprattutto , amaramente, quando nota più italiani al Bois che per il Di Capua  da anche spiegazione ( una delle...) . Ecco dove dobbiamo lavorare. Domanda : perchè non vengono più i 10.000 di un mercoledì per vedere il rientro di Sirlad ?  In più quella certa atmosfera che a molti non è andata giù è segno dei tempi. C'erano i duri  e puri ma per essere cosi tanti ti devi anche aprire e proporti in maniera diversa e meno autoreferenziale, è la strada da percorrere, il modo di concepire una giornata popolare alle corse, non necessariamente quella dell'Arco. In estate a Pontefract in un paio di giornate è pienissimo perchè è festa che va al di la della corse, da noi come dice  Davide lo fa Varese e  se non vi offendete per il riferimento blasfemo per uno del galoppo anche Cesena, ancora meglio.  Che ne dite , con calma , prima facciamo passar un paio di settimane che finisce tutto, del nuovo aggiustamento pattern inglese.... puledri a Newmarket, addio Champion che va ad Ascot, Queen che si sposta e se non altro lancia in alto il Di Capua ( ho ragione o no quando dico che dobbiamo essere complementari ?) , insomma tutte le novità.... Finalmente Bubble Chic ( che altra  magnifica palestra mercuriana il Botti team), adesso il Roma  come ci fa gioco con Rio de la Plata ( le nostre autunnali  sempre logicamente meglio delle primaverili) . Vien da dire cosi cosi sui due anni ma è solo perchè non c'è Frankel.... secondo Franky Dabirsim è un due anni come ne ha visti pochi , infatti teme abbia detto tutto. Gio Ponti che vince ti rallegra, ormai miler ma  di lui resteranno sempre quei fotogrammi indimenticabili. Mica male il terzo di Lucky Chappy... lo so ancora una volta niente Gran Criterium. Stavolta brucia di più. Ho sbagliato su Lui  e La Luna, mi aveva impressionato nel Rumon. No questa era una corsa  da vincere, mi lascia interdetto, non mi torna. Lucky fa bene in Usa, Salure poi lo abbiamo appena visto, Rosa è molto buona per me, non lo so, come valutate la vincitrice ? Poi c'è Vedelago ,  a posteriori chiaro che avrebbe dovuto battere il ferro in luglio ma per me vale di più, non so ma ho come l'idea che non siano male. Andrà fuori Choisir Shadow, Bruno trova qualcosa anche per Rosa  subito, sul buono si capisce se ci sarà. Adesso gustiamoci un altro fine settimana di lusso e mentre scrivo e leggete già ci accorgiamo che avremmo dovuto parlar di tante altre cose che restano nella penna. Tocca a voi allora!
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2 commenti:

  1. Buongiorno,sono stato domenica 9 ottobre a Milano...
    Specifico che sono un nuovo appassionato di cavalli e del galoppo, di competizione non di scommesse.Se però serve perchè non usare il costo del biglietto d'entrata come prima scommessa.Sò che una volta al casinò di Campione si usava così e con un pò di pubblicità si potrebbe coinvolgere un maggior numero di persone.Saluti Ambrogio

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  2. Grandissimo Mario, concordo in toto, solo l'alta cultura può salvarci, insieme a una bella scrematura..
    L'idea di un Champion Day è ottima, credo che per numero di corse di gruppo e vicinanza temporale la si possa prevedere solo a Milano a Ottobre, certo che per come viene tenuto San Siro sarebbe completamente inutile e controproducente. Mi spiego meglio: ci si chiede, giustamente, come mai nella giornata del Di Capua non si riesca ad avere una buona affluenza di pubblico, presto detto, San Siro si presenta in uno stato pietoso, mezza tribuna chiusa, la parte utilizzabile lasciata a se stessa con file di seggiolini rotti, piante cresciute a dismisura che arrivano fino al tondino, non esiste un bar/ristorante da dove si possa tranquillamente vedere le corse e passare una giornata con amici e mogli, pubblicità sui media inesistente, devo continuare?
    Dispiace perché il posto potrebbe essere splendido, ma gli interventi che vanno posti in essere sono tanti e molto costosi e mi pare che la proprietà non abbia voglia di investire. La gente al giorno d'oggi va dove sta bene e viene coccolata, vedi Varese, Cesena, Pisa e in parte anche Torino (trotto e galoppo insieme, deformazioni genealogica), insomma all'estero si fanno in quattro per il cliente (prego vedasi sito internet di Ascot, dove ci sono qualcosa come 6, leggasi SEI, tipi di ristorante e non so quanti punti ristoro), raffronto con l'Italia: embarassing..
    Dal lato tecnico, week end davvero duro per noi appassionati italici, ennesima mazzata nel G.Criterium, questa volta davvero inaspettata, Nayarra avrà pure ottima genealogia, ma, insomma, era maiden e piazzata di G3 dove il vincitore dopo ha fatto nulla in G2. Ero convinto potessimo dire la nostra finalmente, sinceramente questa batosta ridimensiona molto la forma dei nostri 2 anni.
    Il vero problema credo però sia la scarsa qualità delle nostre femmine in generale, da quanto non vinciamo le oaks, e a parte la splendida parentesi di Aoife Alainn, comunque non italiana mi pare, ormai le buschiamo da tutti, compresi ex paesi del patto di Varsavia e cavalle spagnole! Bisogna davvero riflettere su questo, che mi pare sia il vero nocciolo della questione.
    A presto

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