Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

image host

Sticker

DAR25813-Equos-banner-Roster-10-NOV22

venerdì, gennaio 14, 2011

Blu Air Force domina anche quest'anno

Lo stallone italiano Blu Air Force (Sri Pekan) per il secondo anno consecutivo ha vinto la classifica degli stalloni in Italia nel 2010. Il figlio di Sri Pekan (Red Ransom) ha dovuto battersi fino all'ultimo cents e dopo prolungata battaglia con lo stallone rivelazione del 2010, ovvero Dubawi (Dubai Millennium). Per quest'ultimo è stato fondamentale l'impatto con il Derby italiano riportano da Worthadd che ne ha fatto schizzare verso l'alto i guadagni, dunque meno partenti di certo, ma più soldi in cassa. Al contrario di Blu Air Force che con la sua progenie produce vincitori giorno dopo giorno. Lo stallone vincitore, allevato dall'Azienda Agricola Luciani, ha finito l'anno con 47 vincitori di 97 corse, riuscendo a raggranellare un bottino di €901,200, superiore di circa €100,000 in più di Dubawi. Blu Air Force si è confermato, ed anzi migliorato un filino, rispetto al 2009, dove ebbe 41 vincitori di 87 corse, per guadagni di €876,424. Martino Alonso (Marju) chiude l'annata al terzo posto, dopo un anno problematico di cui sappiamo tutti. Ma ora sta bene, è a casa, e soprattutto è pronto a riprendersi quanto lasciato indietro lo scorso anno, quando fu rapito. 
Orpen (Lure), molto popolare in Italia, è quarto. Una posizione davvero interessante per uno stallone, che non ha vinto il Derby come Dubawi, ma funziona in un altro paese come la Francia, ad un prezzo accessibilissimo. Ma la cosa interessante è che 4 stalloni italiani sono nella top ten, e dunque raccoglie consensi Denon (Pleasant Colony), una buona stagione dov'è arrivato quinto, mentre King Charlemagne (Nureyev) è arretrato in 8° rispetto allo scorso anno dove finì meglio, mentre il precedente Champion Sire italiano Dr Devious (Ahonoora) è scivolato il 13° posizione. 
 Colossus (Danehill) ha invece vinto la classifica per il due anni, in un arrivo serratissimo. L'annata del 2008 ha visto il conto in banca della sua progenie quantificabile in €226,560, solo €1,520 in più di Kheleyf (Green Desert) che ha totalizzato 225,040. Colossus, fratello pieno di Danehill Dancer, è leader anche nei vincitori, ben 17, davanti a Blu Air Force (Sri Pekan), Mujahid (Danzig) e Refuse To Bend (Sadler's Wells), tutti a 10 vincitori.

3 commenti:

  1. La Statistica è una scienza esatta non un’interpretazione!

    Una frazione, numerica o letterale o algebrica che sia, è definita se e solo se il denominatore è diverso da zero. Qui bisogna fare un attimo di riflessione poiché non solo i numeri ma talvolta anche le “chiacchere” stanno a zero.
    Qualcuno titola il proprio stallone come un punto di riferimento nella classifica stalloni 2010 ma, scusate il mio dissentire, o non abbiamo chiaro in mente cosa sia la matematica oppure c’è qualcosa che necessariamente deve essere rivista.
    E’ facile elencare lauti guadagni quando nella graduatoria ci balza all’occhio il numero finale, il risultato monetizzato, ma stiamo parlando di stalloni che immettono nel circuito “armate di puledri” e credetemi, sono felice per queste persone che vedono ripagato in questo modo il mestiere di allevatore di cavalli.
    Parlando di Blu Air Force, in riferimento al primo semestre 2009, aveva una percentuale di 35,14 % di prodotti vincenti.
    Sono cifre sicuramente importanti che comunque non rendono giustizia a stalloni, sicuramente meno importanti dal punto di vista della produttività, ma che in termini di percentuali, perché di questo bisogna parlare, risultano migliori o comunque perfettamente allineati dal punto di vista qualitativo (dati ufficiali ANAC).
    Nil, figlio del grande Danehill, nel primo semestre 2009 ha prodotto solamente 15 puledri, 7 dei quali vincitori.
    Ora se vogliamo analizzare bene la situazione nell’analogo periodo di riferimento ed accostarci con onestà intellettuale alle classifiche, noteremo che questo magnifico stallone ha una percentuale di vincitori pari al 46,67%.
    Stalloni come Barathea e Rock of Gibraltar che hanno prodotto 18 puledri 9 dei quali vincitori, come non ricordare lo stesso Titus Livius (ultimo nella graduatoria per numero di vittorie) che su 8 prodotti ne sforna 4 vincenti sono tutti attestati al 50% di prodotto vincente.
    Ma scorrendo la lista balzano agli occhi Celtic Swing, col 51,43%, Key Of Luk col 53,85%, Mujadil col 57% e Mujahid addirittura col 75%.
    Quest’ultimo su 8 prodotti, ne ha messo in campo 6 vincenti.
    Ora se analizziamo Dr.Devious notiamo che il suo secondo posto in graduatoria è sorretto da una percentuale del 26,13% di prodotto vincente.
    Bene, siccome questi stalloni non vengono evidenziati nella graduatoria per somme vinte o in quella per numero di vittorie, a mio avviso, sarebbe opportuno pubblicare a fianco a quelle tradizionali, anche la classifica per prodotti vincenti in base ai partenti. In questo modo renderemo loro giustizia ed onoreremo anche i legittimi proprietari che vedrebbero riconosciuto lo splendido risultato conseguito.
    Solo in questo modo renderemo più equo un mondo così avido di risultati ed evidenzieremo finalmente il lato genetico e qualitativo di uno stallone.

    Salvatore

    RispondiElimina
  2. Assolutamente d'accordo con te. Il discorso è lungo, talvolta si prendono in considerazioni cavalli che hanno messo in pista un numero abbastanza alto di corridori, per far si che siano probanti proprio questi numeri. Lo sstesso Tesio sosteneva come per avere una visione precisa di una chiara supremazia, bisogna analizzare i "numeri", che in fondo sono certezze inespugnabili, ma su una quantità tale che possa far si di dire che veramente è stato un fattore nell'allevamento. Per il resto, dico che il mio stallone preferito in Italia è Muhajid, ma nonostante tutto non viene ben accolto dagli allevatori italiani, e lo stesso Nil credo non sia stato servito quanto meriterebbe. Lo dico sinceramente armato di passione. Quanto Blu Air Force, ha coperto molto è vero, ma ha anche dato tanto. Fai bene a rimarcare il tuo discorso, vorrei far intervenire più persone, e quando avrò dei documenti ufficiali pubblicherò anche quelli con percentuali di vincitori su scesi in pista. Il discorso è lungo, ma chiudo dicendo che i cavalli che vincono, li danno tutti, qualsiasi stalloni, a fare la differenza è anche quanto è buono, consistente un cavallo. Non solo perchè hanno vinto 10 puledri, ma in handicap di minima. Ma a fare la differenza ancor di più è anche e soprattutto la qualità delle fattrici. Purtroppo la nostra mentalità non considera mai questo aspetto fondamentale. Piuttosto ivneste nello stallone, ma mai nella fattrice,m che invece è la base dell'allevamento. Uno stallone scarso, con una fattrice buona, produce spesso bene. Aspetto altri interventi!

    Gabriele

    RispondiElimina
  3. Possedere un cavallo da corsa è uno sport, NON E’ UN BUSINESS.
    Tutti coloro che ruotano intorno alle gare, hanno un unico denominatore, amano lo sport, i cavalli, l'eccitazione. Parte della sfida nella corsa è proprio il fatto che il solo denaro non può garantire il successo. C'è dietro questo mondo elettrizzante, un lungo elenco di costosi flop pista e, dietro ancora una trafila interminabile di cavalli acquistati per una cifra risibile e altri che, mantenendo alto il buon nome dello stallone originatore sono tornati ai loro proprietari volte pagati decine di volte il loro prezzo di acquisto. Spesso abbiamo visto che questi cavalli, acquistati per poche centinaia di euro, hanno restituito ai loro proprietari un godimento incommensurabile, nonché un notevole ritorno economico. Non c'è niente di emozionante che possa gratificare quanto vedere vincere il proprio cavallo, sia esso un evento di gruppo o un handicap o in qualsiasi altra competizione.
    Ma dell’allevamento, di quella fatica, di quell’impagabile esperienza nessuno ne parla.
    Sembra che questo prodotto discenda “finito” dal cielo e nella sua forma più evoluta diventi una macchina produttrice di filigrana.
    In qualche modo è necessario che se ne parli.
    Molti tralasciano o sorvolano il discorso ma l'allevamento di cavalli purosangue, con pedigree da campioni non è facile. Solo una giusta combinazione di fattrice e stallone è in grado di produrre un campione. Anche se può sembrare strano, di solito la prole di un grande stallone non significa necessariamente diventi altrettanto grande. I cavalli Champion sono ampiamente ricercati, in particolare per l'allevamento dei futuri campioni. Ma è altrettanto vero è che non tutti i cavalli generati possono diventare campioni. Per esempio, Seabiscuit era un famoso cavallo da corsa e campione; tuttavia egli non riuscì mai come grande stallone. Prendere in esame un cavallo da corsa con un passato come quello di Nil è per me un grande onore e in due parole cercherò di spiegarVi il perché. Non ho potuto fare a meno di rilevare la seguente situazione. Prendo in esame una fattrice come Tell Me. In passato è stata abbinata a stalloni come Barathea, come Rock of Gibraltar, Hurricane Runner, a cifre che reputo imbarazzanti, eppure non ha prodotto puledri vincenti. E’stata accoppiata con Nil ad una cifra veramente simbolica ed ha generato Anil. Ora io non voglio cantare le sue lodi ed apparire come una persona di parte però questo stallone si è dovuto accontentare di un parco fattrici sicuramente modesto. Nonostante ciò, pur con abbinamenti di basso e medio profilo, ha sfornato campioni in grado di ben figurare. Attraverso fattrici come Angel’s Dream, Molione, Akbala, Atmosphere ha messo in campo cavalli vincenti quali Biondina, Last Abala, Le Bannet, Socafone, Maya Glorry, Baking Sprint, Seiforte, Superfranco e Monyl Polly.
    La mia considerazione parte quindi dalla consapevolezza che a parità di fattrice, Nil finora è stato capace di generare prodotti vincenti e proprio per questo motivo , riesce a fare la differenza tra un’ossessiva movimentazione di denaro e l’insuccesso e la pura e semplice genetica vincente a buon prezzo.
    Mi si potrebbero contestare le percentuali con odiosi numeri, valanghe di puledri e nel mucchio qualche elemento di spicco.
    Dati favoriti e sostenuti solo da una ragione numerica e non sostanziale, insomma siccome non si frigge con l’acqua, bisogna riconoscere che la percentuale di successo, la capacità di generare prodotti vincenti, quasi mai presi in esame, esiste e, a buon prezzo.
    Provo molta rabbia nel vedere capovolte le situazioni, relegando in classifica, generatori di campioni a favore di “ottimi” stalloni sostenuti da una nutrita progenie.
    Con simpatia…… Angelo

    RispondiElimina

Commenta qui

Ricerca personalizzata