Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, luglio 09, 2012

Controluce..di mezza estate, a cura di Mario Berardelli.C'è chi Branca...e chi brancola (da Per Sport di giovedì 7 Luglio)

Riceviamo e pubblichiamo, un articolo uscito giovedì 7 Luglio su Per Sport (dal titolo "C'è chi Branca, e chi brancola"...e che per gentile concessione riproponiamo) a firma di Mario Berardelli. Si tratta di uno spaccato della realtà ippica italiana in questa prima metà del 2012, con una serie riflessioni che spaziano su vari argomenti: dai fantini fino ad arrivare alla situazione dell'allevamento italiano, passando per la condizione e lo stato di salute delle nostre Pattern, nell'eterno contrasto mente-occhio.  Buona lettura!
Se ne è andato un semestre  meno un mese e mezzo  causa sospensione delle corse, ininfluenti  questa volta ai fini della nostra indagine. Noi crediamo che il Turf sia selezione e che questo sia il primo e forse unico modo in cui debba proporsi agli appassionati, di più sosteniamo sempre che l’ippica del domani (se esisterà)  potrà soltanto disegnarsi  attorno a principi che pongano al centro come volano di ogni interesse appunto la selezione in ogni sua manifestazione, in sostanza l’ippica dovrà, per piacere e trovare adepti, tornare ad essere un settore di nicchia altamente elitario a tutti i livelli. Se parliamo di corse la punta di questo ideale iceberg di selezione è data dalle pattern e anche dalla listed (per la ennesima volta accusiamo il nostro Ente pseudo tecnico di non averla fatta attraverso le listed che nel nostro paese non dovrebbero superare il numero di 35 circa e invece sono oltre 60) . Ebbene al giro di boa si possono fare un po’ di conteggi e ciascuno può trarre indicazioni e fare considerazioni, per forza di cosa di parte perché uno segue il suo filo logico e arriva a certe conclusioni che non sono tuttavia il vangelo. Prima di tutto una occhiatina ai nostri jockey e al loro risultato. Fabio Branca sopra tutti: strike pazzesco del 39,39% , 13 tra pattern e listed nel carniere, solo 545.000 euro il suo bottino e quel “solo” è chiaramente provocatorio, tendenzioso e fazioso .  Per numero di affermazioni tuttavia il Fabio nazionale nel contesto europeo , al quale siamo di fatto agganciati grazie alla bravura di fantini, allenatori, allevatori e proprietari non certo delle latitanti istituzioni, è al quarto posto assoluto dietro Buik con 21, Soumillon con 16, O Brien con 14 ma davanti a Frankie con 12 e a pari merito con CP Lemaire appunto a 13. Dove sta la differenza? In quel “solo” di prima perché O’Brien ha messo in tasca 4.667.000 euro, Soumì 2.589.000, Buick 1.635.000 e Lanfranco è sopra i 2 milioni.  L
Le nostre pattern per non dire delle listed (se invece di non negarle a nessuno perché la nostra è l’ippica della mutu , fossero la metà sarebbero corse almeno da 90.000 euro l’una e ci scialeremmo, soprattutto avrebbero diverso appeal) hanno un montepremi ridicolo e oggi, la dove non supplisci con la tradizione secolare, serve anche un bottino da conquistare sul palo di arrivo. Se non ce la facciamo possiamo anche considerare almeno di studiare l’idea di fare a meno di qualche pattern, guardate che sul serio ne basterebbero una ventina max 22 ma questo è argomento che ci teniamo per novembre. Insomma è manifesta la differenza di “piatto”. Tornando ai nostri jockey ( forse è anche per questo che Umberto Rispoli e Mirco Demuro e non solo tendono ad andarsene)  ecco Cristian Demuro con 6 vittorie e 255.000, seguito da Dario Vargiu con 5 e 188.000 mentre con due vittorie sono Colombi, Convertino, Maniezzi e Bietolini ma ciascuno sotto i 65.000 euro e non per colpa loro. Questo spaccato di settore  ci deve far capire che dobbiamo fare una scelta, noi la abbiamo già fatta ma purtroppo non contiamo nulla.  I Gruppi uno sono stati due (gli altri in autunno): parità perché lasciamo il Milano a Earl of Tinsdal davanti alla sublime Quiza ma prendiamo il Repubblica di Crackerjacking (Effevi, Botti, Branca, Velino) . Altra lettura che estendiamo alle altre pattern: superbo il comportamento dei nostri allevatori a tutto campo tra primi posti e piazzamenti. Sono nostri il Repubblica, il Vittadini, le Oaks, l’Incisa, il D’Alessio, l’Elena e il Chiesa ma i piazzamenti neri primi tre sono a iosa. Cosa vuol dire? Semplicemente che se il Ministro dell’Agricoltura  e la Dirigenza Unire  ammazzeranno il nostro allevamento togliendo loro gli indispensabili incentivi che hanno permesso questi risultati che durano da 20 anni avranno anche ucciso il nostro movimento proprio perché la prima eccellenza , ovunque tranne che ad Hong Kong dove non c’è un metro libero,  sta in un allevamento competitivo la prima pietra di una cultura autentica ed elitaria. Che sia chiaro.  Tributo ai cavalli , doveroso:  Vedelago  ( Brotto, Polito, Esposito)  nel Vittadini, Cherry Collect (Effevi, Botti, Branca, Velino) al doppio Elena-Oaks, Faciascura ( Rencati,Francesca, Botti, Colombi) nell’Incisa, Lake Drop ( Botti, Antezzate, Demuro) nel D’Alessio, Noble Hachy ( Nuova Sbarra, Riccardi, Demuro) nel Chiesa e sono tutti italiani  come ovviamente Crackerjack King. Lo sono anche Quiza seconda di Milano e terza di Repubblica (Cantoni duplice), cosi come in ordine sparso ma degni sempre Principe Adepto, Angegreen, Rosa Eglanteria, Wild Wolf, Smoking Joe, Tiger Day, Cloud, Delicatezza, Aquila d’Oriente, Frankenstein, Brandeburgo, Last Night Show, Icebreaking, Malikayah e Adamantina salvo errori e omissioni.  
Domanda: ma tu difendi faziosamente l’allevamento? No, difendiamo a spada tratta il buon allevamento che è un’altra cosa e soprattutto la base di tutto. Altre citazioni : Malossol splendido nel Parioli, a Saratoga l’Ambrosiano, al quinto delle Chesham ( Chilworth Icon) il Primi Passi. Adesso ci arriviamo : dopo anni di ottimi riscontri sotto gli occhi di tutti , inutile elencare  ancora i nomi, il  derby per ora fa cilecca, come ha scritto Franco Raimondi da Feuerblitz ci saremmo aspettati di più ma i conti li faremo più in là perché Wild Wolf è cavallo che  sta crescendo (ah, avesse il cuore di osare nel Paris….) e Real Solution non può essere brocco. Comunque la evidenza non si nega  mai  e per adesso è cosi.  Ultimo discorso di fondo che poi è anche quello iniziale  ed è motivo conduttore di tutti gli interventi  di Marco Trentini, Franco Raimondi, Marco Vizzardelli :  i G3 da 61.000 euro che vergogna, i G1, solo due, da 209.000, dai come fai a tenerti agganciato all’Europa? Lasciamo stare Oaks e Derby, possiamo starci ma il Milano e il Repubblica a cosa debbono essere paragonati? Il primo diciamo alla Coronation Cup che ha una base di 361.000 euro, il secondo al Ganay che vale 300.000. Non vogliamo paragonare  Parioli ed Elena a Poule e Ghinee altrimenti addio, siamo realisti e siccome siamo una unica nazione ippica ( l’Europa) anche il calendario lo leggiamo come unico e i gruppi tre di preparazione a Poule e Ghinee sono intorno agli 80.000 euro, le nostre due classiche valgono  110.000,  le Ghinee 421.000, le Poule 450.000. Una via di mezzo si può anche trovare , sono le nostre classiche santo cielo come fanno a non valere almeno 150.000, il doppio del gruppo tre tipo Djebel…… Il problema torna ad essere quello di avere il coraggio di un progetto a tutto campo che rivoluzioni  il settore e ne fissi i criteri fondanti come accadde nel 1970 e si regoli di conseguenza ( magari prima che sia troppo tardi chiamando a raccolta le menti migliori e salvandoci dai cialtroni)  e prima che sia troppo tardi perché nel brodo della mediocrità e dello stato ippico sociale non si può più prosperare.

2 commenti:

  1. IL PROBLEMA E' SEMPRE LO STESSO A MIO AVVISO, ED E' IL FATTO CHE NON C'E' LA VOLONTA' REALE DI CAMBIARE IL SISTEMA DA PARTE DI CHI GESTISCE E FA I PROGRAMMI DEL SETTORE IPPICO.
    QUESTI PERSONAGGI SONO CONVINTI CHE ANDANDO AVANTI DI QUESTO PASSO L'IPPICA POTRA' RIPRENDERSI E SE NON SI RIPRENDERA' CHISSENEFREGA VORRA' DIRE CHE IL GIOCO IPPICO NON TIRA PIU COME UNA VOLTA, QUESTO OVVIAMENTE A LORO DETTA.
    MI PIACEREBBE TANTO PROPORRE LA DOMANDA SUL PERCHE' IPPODROMI COME NEWMARKET, LONGCHAMP, CHANTILLY,ASCOT E VIA DICENDO ORGANIZZANO AL MASSIMO 40 CONVEGNI L'ANNO ED I BROCCHI NON SONO NEMMENO AUTORIZZATI AD ISCRIVERSI AVENDO COMUNQUE A LORO DISPOSIZIONE UN CIRCUITO MINORE (ACCETTAZIONE GIOCO SOLO SUL CAMPO) CHE POTREBBE ESSERE CREATO ANCHE DA NOI IN ITALIA COL GIUSTO CRITERIO.
    SE PERO' DEVO SENTIR PARLARE DIRIGENTI E QUANTI ALTRI AVENTI DIRITTO CHE AFFERMANO LE CORSE DAL SUDAFRICA SONO DELETERIE, CHE LE CORSE INGLESI SONO INUTILI, E CHE E' PREFERIBILE DARE SPAZIO AI CONVEGNI MINORI ITALIANI PER CERCARE DI RACIMOLARE IL PIU POSSIBILE BE' CHE DEVO DIRE ALZO LE MANI E MI ARRENDO DINANZI A TANTA IGNORANZA. NON SO SE AVETE NOTATO COME LE CORSE DALL'ESTERO SIA DI TROTTO CHE GALOPPO VADANO A RATTOPPARE LE FASCE ITALIANE NEI MOMENTI DI VUOTO (FORTUNATAMENTE SALVO I GRAN PREMI), E POI S'INTERROMPANO A META' CONVEGNO PER FARE SPAZIO AD UNA QUALUNQUE CORSA ITALIANA MAGARI TAGLIANDO IN TALUNI CASI ANCHE QUALCHE G1!!!
    IO PENSO CHE ANDANDO AVANTI COSI PRIMA CHIUDERANNO GLI IPPODROMO MINORI E POI PIAN PIANO ANCHE I MAGGIORI LASCIANDOCI AD UNA MORTE LENTA E DOLOROSA.

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  2. Complimenti per l'articolo, preciso e tecnicamente riassuntivo della realtà italiana. Credo personalmente che Mario Berardelli abbia ragione nell'affermare che in Italia è d'obbligo il rigore e la selezione. Il contesto ippico nazionale, e non solo, lo richiede. Sarebbe necessario ridurre il numero delle Listed e eliminare almeno il cinquanta per cento degli Handicap principali. L'aumento dei montepremi è d'obbligo e la selezione negli allevamenti arriverà sicuramente. Riguardo le provvidenze, considerato il fatto che sono proprietario di fattrici, tra le quali una mezza sorella di DUEL (vincitore Gr 3) e una mezza sorella di NOBLE INDIANA (Linea Noble Hachy),posso garantirvi che se si vuole competere seriamente a livello internazionale queste sono semplicemente necessarie. Questo il modesto contributo di un piccolissimo allevatore. Saluti Giovanni Carta.

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