Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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sabato, maggio 21, 2016

Capannelle, arriva il 133^ Derby Italiano G2. Ecco i volti e le caratteristiche dei 9 partecipanti alla Classica delle Classiche.

Il Derby è il Derby. La corsa per eccellenza, quella che qualsiasi proprietario, allevatore, allenatore e fantino sogna di vincere almeno una volta nella vita costi quel che costi. Il derby è il derby, non si discute si ama e si desidera. 
Sono passati circa 250 anni da quel pomeriggio passato alla storia quando, dopo aver vinto il famoso lancio della moneta con Lord Bumbury, Mr Stanley meglio noto come dodicesimo conte di Derby diede il suo nome alla prima edizione della corsa che fece disputare per i soli tre anni sulla distanza dei 2400 metri ad Epsom, al centro dei suoi possedimenti, non lontano da Londra. 
Il Derby, un colpo di genio: il derby una sola volta nella vita. Quel pomeriggio o mai più. 
In questa domenica e solo in questa domenica e su questa pista, quella di Capannelle, il rito, la magia si compirà ancora una volta. La tradizione è la vita del turf. La grande selezione ne è l’essenza e passa ovviamente anche attraverso la disputa del derby. 
Il Derby è il Derby. Giunto alla 133^ edizione, quest’anno lancia una scarsa dozzina di candidati al via. Ci sono un irlandese, un tedesco, e le migliori proposte italiane per la Classica delle Classiche. Ne abbiamo tratteggiato i profili, sperando siano di Vostro gradimento.
Derby Italiano - Gruppo 2 per 3 anni  |  Distanza: 2.200 m  |  Premio: €715.000. IL CAMPO PARTENTI COMPLETO CLICCANDO QUI. IL CAMPO PARTENTI CON LE PRESTAZIONI IN STILE RACING POST CLICCANDO QUILE QUOTE IN ANTEPOST PROPOSTE DA RACEBETS, CLICCANDO QUI.
POETA DILETTO: Poet’s Voice – Mia Diletta (Selkirk)
Il doppio Parioli-Derby è stato tabu per 40 anni dopo Bonconte di Montefeltro. Non ci è riuscito per un baffo Ramonti (sui 2400), ma ci ha pensato Worthadd a passare il dito sulla polvere della storia nel 2010, nel Derby a 2200. Ecco, Poeta può seguirne le orme ma deve filare tutto liscio liscio. Campione a 2 anni, campione a 3, tenta il salto in lungo non semplice da fare, anche se il Nastro Azzurro accorciato gli viene incontro. Ha esperienza, carisma, un fantino “romano de Roma”, arriva al Derby al momento giusto (2 corse nelle gambe) e nel Parioli ha messo in campo una progressione che spacca grazie anche al fluido magico del ”peloso” cheeckpieces. Serve un altro colpo di bacchetta.. IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA? Ni. Nel pedigree c’è molta velocità, i fratelli non hanno mai varcato soglie extra attitudinali, dunque diremmo di no. Ma sui 2200 di Roma può arrivarci, senza pensare a coppe o St Leger..
PRESLEY: Gladiatorus – Pasionaria (Celtic Swing)
E' il Keyser Söze del Derby 2016, ed in questa stagione è passato quasi inosservato come Kevin Spacey in Roger "Verbal" Kint ne I Soliti Sospetti. Nessuno lo fila, nessuno sospetta di lui. Ma ha profilo da Derby. Ha vinto la sua maiden a 2 anni approcciando l’ippodromo di Roma, poi è stato fermo tutto l’inverno, nel Lodi Vecchio di Milano è rientrato ancora un po’ indietro ma stracorrendo in avanti, senza mai farsi avvicinare. Ha avuto un approccio soft, senza incontrare i migliori sulla sua strada. Fresco, fa la distanza, corre sui primi. Quello che serve per vincere il Derby. Ma lui ancora non lo sa…IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA? Si. Gladiatorus è stato un gran miler, ma la mamma è Pasionaria che ha già dato Papetti e tutti cavalli che hanno messo in mostra stamina. E poi si, per come corre ha bisogno di metri.
BIZ HEART: Roderic O’Connor – Biz Bar (Tobougg)
Illuminato dalle lune storte, bisbetico indomabile. Ma solo prima di entrare in pista, però. Fuori è un agnellino, ma quando entra al tondino scatena le ghiandole sudoripare, perde troppo tempo ed energie dietro le gabbie e quando corre rischia di fare ciccia. Le potenzialità sono enormi, se canalizzate diventa un osso durissimo per tutti. Campione a 2 anni per la vittoria del Gran Criterium, è rientrato perdendo da un Full Drago qualsiasi, ed è stato lasciato sereno nella oasi di pace di Cenaia per evitare di inquinargli la festa. Se non gli suda la testa, è un serio contender. Per asciugare il sudore “esterno” ci pensa il paraocchi australiano. Per quello interno…….IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA: Si. Roderic O’Connor era al massimo un miler, la mamma Biz Bar ha dato tutti cavalli da distanza. Classe nel suo pedigree da Derby dove sono inclusi Biz The Nurse, Cospirator, Misterious Boy e Biz Power che sarà almeno un miler l’anno prossimo.
SAENT: Strategic Prince – Eroica (Highest Honor). 
Va la che non è l’unico italiano appartenente ai Botti nel Derby. Saent è passato prima da gregario, poi da capitano poi da favorito nel Parioli degli italiani. È un corsaiolo ed ha fatto un corsone dopo l’altro. Nella stagione ha corso già tre volte, tra cui la Classica, non ha mai sperimentato distanze sopra il miglio, ed il rischio flop è dietro l’angolo. Questi sono i punti no. I punti si sono quelli che riguardano il training del Grizzettone, il quale ci prova non solo per far partecipare la giubba Incolinx, ed il fatto che è diventato gestibile da dietro. Lui ci crede, ed il Derby arriva solo una volta nella carriera di un cavallo. Che sia Roma, o fosse stato a Milano, tanto, una volta o l’altra un cavallo del genere l’avremmo visto fare altre distanze. Se vince, sai che sciambola..IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA? So. Nella sezione maschile c’è duttilità, ma Strategic Prince era un cavallo da 1200. La linea femminile è solidissima e tedesca, e c’è parecchio fondo. Dipende da lui. Per come ha imparato a correre, può farli. Soprattutto se vanno piano all’inizio. Certo, 2200 tutti d’un fiato diremmo di no.
FREEDOM BEEL: Pour Moi – Querida (Rainbow Quest). 
Come un farmaco generico. Meno conosciuto, costa meno. Ma lo stesso principio attivo. Molto talento, ma soprattutto tanta consistenza e pochi fronzoli. Imbattuto in 3 uscite, ha vinto il Botticelli come Rakti, Biz The Nurse e Goldstream. È un Effevi, giubba che ha vinto il Derby Italiano 4 volte negli ultimi 9 anni ed è finito sul podio degli altri altre 4 volte. È figlio di Pour Moi, che ha vinto il Derby Inglese. Tanta roba. Si ma, ancora non convince fino in fondo. Nella preparazione Branca aveva scelto il compagno Time Is Precious, forse più dotato ma non ancora maturo. Freedom no, è già pronto alla guerra, tutto pettinato, tutto ordinato, senza un bottone fuori posto. Serio contender in una edizione di antieroi, apparentemente. IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA: Secondo voi, un figlio di Pour Moi con mamma da Rainbow Quest, la fa? Si, senza dubbio. Anche per come corre, ha bisogno di metri per prendere l’azione. 
DEE DEE D’OR: Zebedee – Goldendale (Ali-Royal)
La domanda è: Ce l’avrà fatta Stefano Botti a farlo maturare abbastanza per una corsa come il Derby? Non è semplice vincere senza aver mai corso a 2 anni, l’ultimo che lo ha fatto è stato Gentlewave (2006), peraltro unico supplementato a vincerlo, l’ultimo italiano di proprietà è stato Marracci (1979) l’ultimo italiano totale è stato Red Arrow (1976). Ma Dee, come Ramone, è bello e figo. È quello che forse ha impressionato di più per facilità d’azione dopo totale disinteresse nella prima parte di corsa. E può essere un’arma a doppio taglio. Ha debuttato nel Donatello senza minima concentrazione agonistica, e l’ha risolta con una bella progressione. Ha vinto il Filiberto ciondolando all’inizio, ma entrando in dirittura e caricando come un toro il traguardo da lontano. Ha indotto Robert Ng a staccare un bell’assegnone per portarselo a casa. Ha in sella un predestinato che tira fuori il sugo dalle rape. Cavallo con le marce. IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA: Per fortuna non corrono i pedigree. Il papà è lo sprinter Zebedee. La famiglia femminile include anche il fulmine Late Parade. Ma lui è un cavallo genuino da miglio e mezzo. Il motore parte al terzo giro di pedalina, ma quando si mette in marcia non si ferma mai. 
ISFAHAN: Lord Of England – Indipendent Miss (Polar Falcon). 
Andreas Wöhler non voleva neanche venire a Roma. Troppo buono, diceva. La carriera parla per un cavallo che a 2 anni ha vinto il Preis des Winterfavoriten G3, ed è rientrato vincendo il Bavarian Classic G3 a Monaco in ottica Derby. Il Derby tedesco è in programma il 10 Luglio, quello di Roma sarà un passaggio obbligato ma le sirene tedesche parlano di un cavallo molto forte che segue l’andatura e piazza una bordata prepotente. A Roma dovrà stare a contatto con i primi, perché se parte da troppo lontano rischia di bruciarsi nel pentolone. Pericolosissimo! IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA: Si. E non solo per il fatto che sia tedesco. Il papà era un miler, ma la famiglia femminile troviamo tanta stamina, ma anche duttilità. 
TRUE SOLITAIRE: Oasis Dream – Majestic Silver (Linamix)
E' un figlio di Oasis Dream che fa la distanza. Dermot Weld aveva deciso a Settembre che il Derby Italiano era una giusta destinazione per il suo. Cavallo che non molla un centimetro, ti segue come ombra alla Michael Myers, e può diventare implacabile quando ti aggancia. Solo che ultimamente non è riuscito a vincere! In patria ha corso contro buonissimi cavalli, ha perso solo per un pizzico di sfortuna e senza avere una condizione ottimale. Sia mai che passa e si trova spaesato, e si pianta. Ma no, dai. È a Roma da martedì, si sta acclimatando e Dermot Weld conosce questa corsa per averla vinta con In A Tiff nel 1992, proprio l’anno in cui è nato Leigh Roche, soldato di Weld in Irlanda, vincitore di una media di 30 corse l’anno in Irlanda, chiamato a sostituire Pat Smullen. Avrà anche lui il paraocchi australiano..IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI A PARTIRE DAL MINUTO 1m 44s.
FA LA DISTANZA: Si, ma non tantissima. Oasis Dream è stato velocista ed i suoi migliori prodotti sono veloci. Tranne Midday, cavalla da miglio e mezzo, e qualche altro sparso. Può farla e possiede cambio di marcia veloce. Nella sezione femminile c’è Linamix e tante onorificenze in Coppe e St Leger. 
FULL DRAGO: Pounced – Almata (Almutawakel). 
Lui intanto va, perché è quello che si chiede di fare ad un cavallo da corsa. Parte e non si ferma mai. Quest’anno ha fatto lo scalpo a Biz ed in carriera, in 5 uscite, non ha mai fatto peggio di secondo. Ha perso solo da Dee e da Voice. Ma di quest’ultimo non glielo diciamo troppo a voce alta, potrebbe smontare l’autostima sul più bello, come nel Campobello. Correrà per se e per gli altri, lungagnone da lunga progressione. Non può stare li a ciurlare nel manico.. deve andare, e andare. E dove arriva, mette il segno. Cronometrico. IL VIDEO DELL'ULTIMA CORSA DISPUTATA QUI.
FA LA DISTANZA: Il papà direbbe di no. E a naso neanche la mamma. Ma c’è una parte del pedigree che dice Alma Alegre.. e allora ditelo! Si, la fa. 
BEACON ROCK: Galileo - Remember When (Danehill Dancer).
Il vendicatore di Ballingary è il convitato di pietra di questo Derby. Sembrava dovesse esserci, invece no. Peccato. Ha linee comuni a True Solitaire, ed uno stile un po’ intermittente. Gran partenza e poi un calo; Lotta e poi si pianta, sorpassa e poi non lo fa più; una corsa della madonna e una da somarone. Avremmo preferito ci fosse, ma non c’è e allora facciamo come la volpe che non arriva all’uva. Acerba. Tanto chi lo legge.. 
FA LA DISTANZA? Galileo è Galileo. La mamma è Remember When, piazzata di Oaks, della famiglia di Dylan Thomas e Homecoming Queen. Questi fanno tutto.

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