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sabato, novembre 24, 2018

Aste in Irlanda: Goffs Open con movimento in calo del 25% e 53 acquisti italiani. Riflessioni..

Sono passate ormai quasi 2 settimane da una delle ultime sessioni degli yearlings disponibili in Europa, in particolare le Goffs Open Yearling Sales di inizio Novembre che hanno visto gli italiani molto attivi con tantissimi acquisti.
Giriamo una riflessione ai lettori ma non una ammonizione, bensì solo un ragionamento: Quantità non significa qualità. Auguriamo a chiunque a trovare la pepita d'oro nel mare di acquisti, speriamo sia questo il caso, ma molto spesso e nella maggior parte dei casi si tratta di...scarti di tutto il mercato europeo che dunque viene sversato in Italia. Con questo ognuno con i propri denari e le proprie idee fa quello che vuole, perchè poi a parlare ci pensa quel cerchio rosso appiccicato sul legnetto in prossimità dell'arrivo.
Ma, e non è un caso, e qui ci allacciamo al discorso di cui sopra con una riflessione, che negli HP molto dotati per i 2 anni ultimamente ci sono pochi elementi al via, sebbene queste siano corse ricche, mentre negli ultimi tempi abbiamo visto handicap di minima, con forse nemmeno 2000 euro al primo, gonfie di partenti, di cavalli anziani perlopiù, trascinati li in quella posizione negli anni, e appunto, reduci da una carriera non indimenticabile, pur essendo stati acquistati fuori dai nostri confini. Certo, riescono alla grande le seconde tris e la TQQ, ma in quanto a qualità... ragioniamoci su.
Sta di fatto che comprare qui è sempre molto positivo per i nostri, meno per chi vende forse anche se alla fine, questi ultimi puledri, non troverebbero altri acquirenti se non..italiani. IN fondo si fa girare il volano dell'economia ed un figlio di uno stallone commercialmente valido e accettato dal mercato, in caso di riuscita in corsa e conseguente valorizzazione, è meglio vendibile a ricchi mercati, rispetto ad altri cavalli.
Ma entriamo nel vivo: Dei 579 cavalli in catalogo, 504 ne sono stati effettivamente offerti con 300 venduti (60%), pur con 70 cavalli in più in calo rispetto al 72% dello scorso anno, per €1.641.750 di movimento (-25%), con media a €5.473 e mediano a €3.000, in forte decremento rispetto al 2017. 
Gli italiani, come detto, hanno acquistato a piene mani staccando assegni o pagando cash per almeno 53 cavalli, se non abbiamo contato male. Significa che dei 300 venduti almeno un buon 15% abbondante è venuto in Italia, un dato importante. 
Il migliore, apparentemente in Italia, è stato per Natalia Lupini che ha speso €18,000 per una figlia di Kodiac, mentre per €15,000 Luca Ittiresu ha comprato un Dragon Pulse (Kyllachy) per conto di un piccolo sindacato che comprende anche 4 ragazzi irlandesi, oltre ad un paio sardi, con il cavallo che rimarrà in training proprio in Irlanda da Gavin Cromwell. 
Vincenzo Fazio si è presentato a Roma con 11 acquisti, Fabio Boccardelli con 7, Antonio Peraino con 8 più 3 in training dei giorni successivi. Se non abbiamo contato male e non manca nessuno siamo vicini a €185,000 spesi dai nostri compatrioti, con una media intorno ai €3,500. 

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