Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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martedì, maggio 31, 2011

Miles, vinci anche questa battaglia!

Come avrete notato però, la settimana l'abbiamo trattata con un pizzico di amarezza in più, che non va più via, per quanto accaduto al soldato, a Miles Gloriosus (Repriced) e a quello che non avremmo mai voluto vedere in pista a San Siro. Miles ha corso da protagonista il Vittadini, lui lo ha cominciato a correre quando era ancora Turati, ma ai 200 il sesamoide sinistro ha mollato, e vederlo li in pista, inerme, davanti al pubblico che da sempre lo ha apprezzato, fa male. Da uno come lui non te lo aspetti. Uno così non avrebbe potuto chiamarsi “Paperino”. Uno così ha il nome impresso come un marchio sul cuore e che ha messo sempre in pista polmoni, testa, gambe da altoforno e tutto quanto può sperare un allenatore, un fantino, un proprietario ma non solo: un appassionato, un giornalista, un semplice "racconta-storie" come me che cerca di raccontare la passione, la cultura, lo sport, la tradizione e l'agonismo dell'ippica. Qui, nel nostro blog. Miles, il soldato "fanfarone", lo abbiamo scoperto da poco il vero significato, incarnava in corsa quello che un ippico può chiedere di più alto a questo sport: ha corso, come al solito da leone, e tra le tante battaglie l'ultima vittoria a Capannelle due settimane fa, è stata talmente bella da farci venire la pelle d' oca. E non è un'iperbole messa lì perché la valigia degli aggettivi si è da tempo svuotata, ma un' evidenza fisica ed oggettiva. Pelle d'oca: è accaduto a me che come uno scemo volevo una foto del rientro insieme a Carlo Fiocchi che lo ha sempre montato meglio di tutti gli altri, ma è venuta a chiunque ami l’ippica, questa ippica in cui vogliamo portare il pubblico, e ne abbia visto a sufficienza per capire la straordinarietà di quanto accaduto. Pura poesia: Miles Gloriosus quella volta ha portato a compimento la sua vittoria numero 23 in carriera, in sei anni fatti di corse, gloria, limbo un paio di viaaggi all'inferno e ritorno, sempre al massimo, con 80 corse disputate e numero 41 alla casella piazzamenti per una borsa che parla di oltre 540 mila euro vinti al traguardo.
Non siamo particolarmente amanti delle cifre, ma chi ha coniato il luogo comune «sono finiti gli aggettivi» doveva evidentemente definire una situazione simile. La macchina “Miles” è stata una macchina dal grande cuore di cui ci rendiamo conto mentre lo viviamo, ma lo capiremo pienamente nel tempo. E la bellezza dell’ippica consiste proprio nella varietà di modi nei quali puoi viverla, e veder correre ogni volta Miles ne è valsa una misura straordinaria. Trovatene un altro in giro così, e poi ne parliamo! Ce la farai, vecchio Miles, anche se le tue vittorie ci mancheranno tanto!

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