Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

image host

Sticker

DAR25813-Equos-banner-Roster-10-NOV22

sabato, maggio 16, 2015

Personaggi da Derby: Time Chant, professione cattivissimo. Per concessione di Trotto & Turf del 16 Maggio 2015

Cattivo, cattivissimo. Come un cobra. Anzi no, meglio, come una mangusta. Pronto a saltarti addosso quando meno te lo aspetti. Se solo non fosse per la sua mole, decisamente imponente, statuario. Questo è il profilo di Time Chant, partente con chance del Derby, uno dei “magici 6” proposti nella madre di tutte le corse da Stefano Botti. Si tratta di un bestione gigantesco (nella foto in occasione di una delle sue "esibizioni" ad Agnano quest'estate) che proprio in virtù delle doti fisiche non indifferente sarebbe meglio identificabile come un Cerbero: Con tre teste e una coda di serpente. Si avvicina al Derby con un profilo apparentemente più basso, ma decisamente cattivo, agonisticamente e non solo. Sarà per la giubba non molto nota, di una “maison” che ancora non ha vinto ad alti livelli, ma il cavallo di Cristiano e Luca Leonardi è uno spettacolo solo a guardarlo. Ed in più, sa andare forte. Già, perché il figlio di War Chant, tutto suo padre come qualcuno direbbe sia negli atteggiamenti che nel modello, è spettacolare. Una montagna di cavallo, fisico imponente e nerboruto, gambe da altoforno, stazza da scaricatore di porto che ti incenerisce con un solo sguardo e ti convince a cambiare strada. Prepotente quanto basta con i suoi muscoli in bella evidenza, rappresenta la ferocia fatta cavallo. Morde, rampa, salta su due zampe ed è pericolosissimo per chiunque gli si avvicini. Ma quando sale in sella il fantino e mette i piedi in pista, diventa un agnellino. Sembra un paradosso ma è così, e se non traducesse in corsa tutta quella forza, forse, in scuderia avrebbe addirittura un trattamento diverso.. meno paziente, ecco, mettiamola così, rispetto ad uno che magari non riuscirebbe ad andare neanche a calci. Potenza di un sogno.
Stefano Botti ha dovuto faticare nel gestirlo sin dalla doma. Prima 2 o 3 uomini a circondarlo, per “vestirlo”, fargli la criniera, dargli da mangiare. Poi 1 solo perché se deve fare male a qualcuno, è meglio che lo faccia ad uno solo. Non un semplice chifney per tenerlo sotto controllo ma per lui il master di Cenaia ha predisposto un capezzino particolare, incrociato sul naso con il quale diventa più gestibile e meno irruente. 
Il suo box è un covo, una porta verso un mondo diverso e lui sta li: terrorizza le anime di coloro che entrano e le anime di coloro che non possono uscire dal suo regno; Nel mondo Dantesco un labirinto di cunicoli bui e freddi, un fiume invalicabile governato da un coccodrillo. 
Per chi non lo avesse mai visto dal vivo sarà una bella opportunità per conoscerne vizi e virtù venendo in ippodromo. Tecnicamente, in corsa, finora non ha sbagliato nulla o quasi ed è un cavallo allevato all’insegna della qualità dalla famiglia Parri. Sei corse disputate, 3 vittorie e 3 piazzamenti. Terzo al debutto milanese, affermazione in maiden sempre a San Siro e poi la prima Listed in bacheca ad Agnano nel Criterium Partenopeo, proprio con Dario Vargiu in sella. A Settembre conferma delle doti con il secondo nel Riva, e poi netto il sigillo nel Campobello. Poi, nel 2015, ecco il rientro a Capannelle subito in una corsa difficile come il Botticelli dove il figlio di War Chant è stato il primo dei battuti di uno straripante Goldstream, al momento favorito del Derby italiano. Dario Vargiu ha scelto lui, anche per una rivalsa dopo la deludente domenica appena trascorsa. O meglio, ha scelto le sue luci e le sue ombre, la sua irrequietezza, quel carattere un po’ così che, però, quando deve fare il suo mestiere, canalizza tutta la potenza e la ferocia in pista una progressione continua, diligente, quasi a dire che sul luogo di lavoro e di fronte ad un pubblico, parla una lingua differente. Al rientro sarà stato si e no al 70%, al Derby ci si arriva al 100%. È una delle tante storie da Derby. È lui speranza di Leonardi, il sogno a cui aggrapparsi, il cavallo di una vita dopo tanti anni passati a godersi il momento ed i suoi cavalli in categorie più basse. Il Derby è il Derby e Time Chant è carico. A lui la scelta di salire fino al paradiso, rimanere confinato nel purgatorio, o andare all’inferno. Tutto in una corsa, tutto in 2 minuti.

Nessun commento:

Posta un commento

Commenta qui

Ricerca personalizzata