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lunedì, ottobre 05, 2015

#QPAT Longchamp: Golden Horn stravince l'Arc de Triomphe, è il quarto per Golden Frankie Dettori. Treve solo quarta

L'eroe del Derby Golden Horn (Cape Cross) ha scritto un'altra pagina di storia della sua carriera aggiungendo al palmares il suo quarto G1 grazie alla vittoria nella più prestigiosa corsa d'Europa, l'Arc de Triomphe G1. Ma non è tutto, perchè ad una macchina perfetta fatta cavallo, ha risposto perfettamente la macchina perfetta fatta uomo-fantino, il personaggio copertina del giorno, l'incommensurabile Frankie Dettori ispirato da non si sa quale forza interna o esterna, che ha inventato un capolavoro tattico per portare a casa la vittoria e far saltare di gioia gli oltre 58,000 spettatori presenti. Meno qualcuno, è ovvio, tra i sostenitori di Treve e tutta la sua cricca e meno John Gosden, che è apparso glaciale ma con una gioia emersa minuto dopo minuto, ora dopo ora. Per lui era il primo Arc, e forse serviva un Frankie per vincerlo. L'uomo del destino, l'uomo che cambia la storia. Perchè Frankie ha fatto qualcosa che già dopo 300 metri aveva del fascinoso e allo stesso tempo rischioso. Da una gabbia larga, la 14, l'unica cosa che poteva fare era prendere posizione senza spendere e mettersi a ridosso dei primi. E così, dopo la partenza, Frankie ha preso in mano la situazione prendendo la via larga e parcheggiando a ridosso della battistrada di Treve, mentre Treve si è messa al posto di Golden Horn, in quarta ruota, a metà gruppo, partita male, in una posizione scomoda per chi deve lanciare l'assalto a Golden Horn che, a quel punto, aveva già un vantaggio incolmabile: La monta, il gruppo da rimontare nel caos e la destra libera. Frankie invece no, aveva messo in conto tutto ed ha messo in pratica una tattica studiata a tavolino o forse no, magari frutto del genio e dell'intuito che solo l'attimo ed il momento possono farti sfruttare. Carpe diem, solo uno sveglio può essere capace.
Il figlio di Cape Cross (Green Desert), c'è da dire, ha sempre risposto da campione presentandosi in dirittura carico "abbestia", con il collo arcuato da una rabbia agonistica come un cobra pronto a sferrare l'attacco. Il primo, a palo lontano, ne ha lasciati parecchi li sul posto. Il secondo, più veemente, frutto di una energia tutta speciale pescata nel serbatoio che solo i campioni hanno. New Bay (Dubawi), dall'interno ci ha provato ma ha trovato sempre la porta chiusa da un cavallo che lo ha tenuto li, Flintshire (Dansili) rimasto al largo sul suo passo confermando i limiti con i primissimi nella categoria per un cavallo che, nell'immaginario collettivo, ha preso il posto di Youmzain, eterno secondo in questi ambiti, e poi lei, soprattutto lei. Treve, forse troppo sudata e nervosa, la rivale temibile, sotto la pari, la imbattibile Treve, rimasta sul passo proprio nel momento in cui doveva dare fondo alle energie mentre il baio oscuro con il suo cerottone bianco se ne andava per proprio conto senza flettere e con Dettori a frusta alzata già a 50 dal palo. Il tempo finale dice 2m 27.23s (fast by 3.27s), buono, buonissimo. No excuses, niente giustificazioni per la femmina di Al Thani, perchè Golden Horn ha fatto il Golden Horn in versione ancora più forte dopo il Derby, le Eclipse e dopo le Irish Champion vinte un pò così per colpa di una ombra. Nessuna ombra, invece, sulla sua classe davvero immensa ed il suo animo feroce, da cavallo da corsa, capace di perdere a York ma solo perchè non aveva corso abbastanza, saltando le King George, per uno che ha bisogno del clima agonistico, di sentirlo sotto la sua pelle. E poi arriva Frankie,
con il quale ha avuto un rapporto da costruire nel tempo. Sin dagli esordi della stagione, quando era ancora un bambinone ma con delle potenzialità vere, da esprimere. Ancora lo ricordiamo il giorno delle Feilden: Un prospetto da Derby. Ci è diventato dopo, Golden Horn. Prima era solo Horn. Tanto che non era iscritto nemmeno all'Arc, e sono servite €120,000 per metterlo dentro una volta capito che ci sarebbe stato il terreno buono. Ora è diventato Golden, toccato da un Re Mida: Quel Frankie, in Francia, in quella Francia che lo ha ripudiato più volte. Per la quarta volta su quel podio, dopo Lammtarra (1995), Sakhee (2001) e Marienbard (2002). Una bella rivincita britannica. Una bella rivincita su Treve, su Longchamp, su Criquette Head, su Joann Al Thani, il meno colpevole di tutti, che ha dato una bell'abbraccio a Dettori al rientro. E poi, il suo solito show. I sorrisi incontrollabili, la pelle d'oca, il salto, le grida, gli abbracci, i baci. Signori, questo è Frankie. Un uomo, un personaggio, una solarità incredibile. Sono grato a Frankie per quello che ci ha dato in termini di libidine, gioia da domenica, qualità della monta, della parola, dell’ironia, dell'intelligenza. Trattiamo Frankie in modo diverso perché dagli altri è diverso, per fortuna, di un bel po’. Non è questione di gusti, soltanto. E’ questione di realtà. Adesso non sto qui ad elencare i capitoli di un curriculum comunque da storia dello sport. Piuttosto ammetto di avere un debole per le persone molto dotate, intelligenti e vispe. Per chi si sbatte e regala sorrisi e sogni. Frankie ha dato, ma soprattutto non smette. Riuscendo a trasformare in capolavoro, molto spesso, un gioco che pare per gente un pò snob. E riporta sulla terra un gioco spettacolare e carico di attese. Credo che il suo segreto stia nella conservazione della propria adolescenza, una faccenda che resiste alle soglie del compleanno numero 44. Frankie ha bisogno di quel lato lì, goliardico e ferocissimo; per qualche verso fanciullesco e giocoso, per continuare a fare ciò che fa, divertendosi, arrabbiandosi, scovando argomenti per odiare e cercare di battere. Frankie è Frankie, il ragazzo che sorride sempre. Grazie. IL VIDEO DELL'ARC DE TRIOMPHE QUI. IL RISULTATO COMPLETO DELL'ARC DE TRIOMPHE QUI. IL VIDEO COMPLETO DI OLTRE 6 MINUTI DELL'ARC CLICCANDO QUI.
Quanto al resto, è stato confermato che Golden Horn andrà in razza al Darley al termine dell'attività agonistica ma prima, forse, farà un saltino in America per la Breeders' Cup, qualora il fisico dica ancora di voler spendere tante energie fisiche e nervose. Per uno come lui, che sa viaggiare ed ha voglia di correre, si può fare eccome. Troppo presto arrivano le Champion Stakes G1 di Ascot, fra un paio di settimane. Non tutte e due, certamente, ma una delle due sicuramente le correrà. Per aggiungere altro sale alla sua carriera, a quella dei suoi uomini e di una combinazione perfetta di elementi in simbiosi. Frankie, Golden Horn, John Gosden, Anthony Oppenheimer, ed un pool di santi a proteggere un capolavoro di cui si aveva bisogno. Come la Gioconda.
Per ciò che concerne la corsa, parliamo dei battuti. New Bay ha confermato di essere un buon 3 anni, migliore di quanto pensavamo onestamente, e da anziano potrà progredire ancora di più. Vincent Cheminaud ha montato tutto sommato bene per essere uno alla prima esperienza nell'Arco, Flintshire come detto è stato cronometrico, Treve ha deluso le aspettative ma vincere 3 Arc in fila non è mai semplice ed è stata già spedita in razza con 2 Arc nel Palmares ed una carriera incredibile. Nota bene, non ce l'abbiamo con lei, cavalla fortissima nata da un incrocio particolare e con una famiglia femminile solida alle spalle. Ma ce l'abbiamo con tutta la macchina organizzativa e comunicativa che la riguarda, tutt'altro che simpatica, anzi. Un pò troppa boria, in Criquette Head, ce l'hanno fatta andare sulle balle. Merita una carriera in razza, sperando non facciano come lo scorso anno che dopo qualche giorno hanno cambiato idea ed è tornata in corsa.
In tutto il tourbillon dove eravamo concentrati su quelli davanti, quasi quasi ci sfuggiva che Erupt (Dubawi), ha praticamente cancellato Dolniya (Azamour), finita nelle retrovie, Free Eagle (High Chaparral) invece è rimasto li a lottare e a mantenere una posizione normale, da cavallo buono ma un pò delicato. Prince Gibraltar ha dato fondo alle energie piazzandosi settimo, mentre Found non è andata oltre un nono posto. E' stato un bell'Arc, non c'è che dire, e nei prossimi giorni daremo fondo ad altre interessanti novità.
Parliamo anche del contorno nella giornata dell'Arc e passiamo in rassegna tutte le belle individualità proposte nella giornata:
PRIX MARCEL BOUSSAC: Aidan O’Brien ha collezionato la quarta vittoria nel Boussac grazie alla buonissima Ballydoyle (Galileo), fisico notevole per una cavalla che ha corso tanto nella stagione ma nonostante ciò aveva ancora benzina nel serbatoio, la quale ha seguito al meglio le orme di Found e di sua sorella maggiore Misty For Me. Partita come cofavorita di Antonoe, questa eclissatasi, ha risolto con un Ryan Moore ritrovato in sella. Seconda l'altra irlandese Turret Rocks (Fastnet Rock) mentre terza è la francese Qemah (Danehill Dancer). Ballydoyle dovrebbe riposare e poi cercare gloria a 3 anni. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO QUI.
PRIX JEAN LUC LAGARDERE: Qui O'Brien ha avuto minore fortuna con Johannes Vermeer (Galileo), favorito, che non si è piazzato in una corsa dominata dai Godolphin. Ha vinto l'imbattuto Ultra (Manduro), allenato da Andre Fabre, che ha battuto il compagno Cymric (Kitten’s Joy) con al terzo un Galileo Gold (Paco Boy) che va rivisto. Rimasto sul passo all'ingresso in retta, ha recuperato moltissimo per finire piazzato. Qui Frankie ha forse un pò dormito, ma succede. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO QUI.
PRIX DE L'OPERA: Ancora gli irlandesi sugli scudi: Il bravo Hugo Palmer ha aggiunto un'altra gemma alla stagione buonissima grazie alla progressiva Covert Love (Azamour), già vincitrice di Irish Oaks G1 nella stagione. Sotto i tipici colori arancio e bianco della Mary McStay, sotto il nome della Sommerville Bloodstock e Fomo ("Fear of missing out", paura di perdere) Syndicate, è stata "munta" a dovere da Pat Smullen per tenere di pochissimo sulla Gosden Jazzi Top (Danehill Dancer) con al terzo We Are (Dansili) montata un pò così da Jarnet, preludio dell'Arco non felicissimo. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO QUI.
PRIX DE l'ABBAYE: Nello Sprint sui 1000 metri il favoloso Goldream (Oasis Dream) l'ha spuntata al momento giusto per dare nuovo credito a Robert Cowell. Il figlio di Oasis Dream (Green Desert) si è giovato di un terreno buono e stavolta Martin Harley ha fatto i conti molto bene battendo Rangali (Namid) e Muthmir (Invincible Spirit). Per Goldream l'obiettivo è quello del Dubai e delle sue corse ricche. IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO QUI.
PRIX DE LA FORET: Nella prova sul miglio accorciato, 1400 metri, Make Believe (Makfi) si è ricostruito una reputazione dopo la deludente apparizione ad Ascot dove è arrivato ultimo nelle St James. Il 3 anni, riuscito a battere New Bay nella Poule d’Essai des Poulains G1, si è giovato di una monta pulita di Olivier Peslier ed ha accelerato gradualmente ai 200 dal palo per battere Limato (Tagula), finito bene, e Toormore (Arakan). IL RISULTATO COMPLETO QUI. IL VIDEO QUI.

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