Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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giovedì, agosto 01, 2013

La Germania, così vicina e così lontana. Il momento super del turf tedesco, in un pezzo di Mario Berardelli

La Germania non passa mai di moda. Dopo Novellist nelle King George G1, l'allevamento teutonico continua a mietere vittorie grazie a quei saldi principi che hanno salvato tutto il loro sistema, mentre noi senza siamo andati a picco. Wild Coco, una Shirocco (Monsun) con mamma da Sterkoening allevata dal Gestut Rottgen: un pò come dire, figlia di Mercedes con mamma da Volkswagen, famiglia Audi. A parte gli scherzi, in questa estate Monsun ed i suoi figli Manduro & Shirocco hanno prodotto 10 stakes Winner! A tal proposito, riproponiamo, per concessione di Trotto&Turf, un articolo pubblicato da Mario Berardelli che fa una analisi post King George, partendo da Novellist e dell'opportunità persa dall'ippica italiana, fino ad arrivare alle solide basi del turf tedesco. Buona lettura e un consiglio: arrivate fino in fondo!
Ogni corsa può indurci a tanti tipi di considerazioni, figuriamoci una prova che è tra le più importanti del calendario come le King George, la cui lettura tecnica completa e approfondita trovate a parte. Qui tentiamo come di consueto di stimolare la riflessione se non la discussione che deve essere il sale del nostro sport e della nostra cultura. Tra le tante chiavi di lettura e di interpretazione ne scegliamo due soltanto, a voi tutte le altre, e chiaramente non possono che essere soggettive , espressione dei nostri sentimenti e quindi mai oro colato. Come sapete ha stravinto Novelist, no match nei confronti di un comunque presente Trading Leather e di un recuperante Hillstar, solo per rinfrescare la memoria. Noi la leggiamo tortuosamente cosi : quanto ci è costata in termini di rating generale e di saldo economico venale la incapacità o diciamo inefficienza della burocrazia italiana, in parte anche ippica , quella pubblica sia chiaro? Perché affermiamo ciò? Perché non pagando i premi, neppure quelli delle grandi corse abbiamo provocato la giusta reazione del turf internazionale che ci ha messo all’indice o se preferite al bando, per noi veri ippici una vergogna per loro burocrati nulla. Questa messa al bando , insomma la non partecipazione degli ospiti esteri alle nostre pattern, ha chiaramente nel tempo iniziato a far flettere i valori di rating delle stesse nostre corse ed ogni momento ne abbiamo la riprova purtroppo. Scenario : Novelist chiude saggiando la stagione a mano giusta a Milano e con retta lineare e lunga, rientra in patria sui 2200 chiaramente propedeutici per verificare qualcosa di positivo, il trainer sapeva già del grande progresso in potenza del figlio di Monsun, poi eccolo bello limpido pronto per la retta di San Siro nel Milano, perfetta per collaudarsi (avendo deciso di non fare le Hardwicke) più del Saint Cloud a mano sbagliata, con schema non facile per uno come lui. Sappiamo che non è potuto venire da noi, ha corso e vinto soffrendo a Saint Cloud e poi ha volato ad Ascot . Insistiamo : se avessimo pagato i premi forse, molto probabilmentesecondo noi ( soggettivamente) , Novelist sarebbe tornato da noi e avrebbe tolto ( chissà , attenti che Biz è fortissimo) la vittoria al nostro derbywinner che comunque sarebbe stato secondo e magari anche vicino, diciamo nelle due lunghezze che dopo l’exploit di Ascot lo avrebbero collocato, per la proprietà transitiva, tra i big della generazione dei tre anni. Non solo ma avrebbe avuto per trascinamento un rating da supervendita, lo avrebbe avuto anche il Milano e poi anche il derby. Invece nulla. Dice : balle non sarebbe mai venuto a Milano. Noi pensiamo il contrario e comunque se la burocrazia che alcuni invece difendono avesse fatto il suo dovere ci saremmo tolti lo sfizio di sapere. Invece siamo desolatamente fuori, possiamo essere un po’ contrariati o è vietato ? Seconda chiave di lettura : la risposta che il turf tedesco ha dato alla crisi tremenda che lo ha colpito, ben peggiore della nostra. Eppure loro non hanno cercato di sovietizzare il loro turf, al contrario hanno accettato la sfida internazionale, hanno fatto totalmente propri i valori di cultura che vogliono l’ippica come selezione senza se e senza ma anche se hai poche risorse. Hanno salvaguardato il momento alto del loro turf e non quello misero e piatto che sta in fondo. Hanno fatto una scelta di cultura severa e non una economica di stampo sovietico , deriva che noi abbiamo forse imboccato a meno di approvazione salvifica di un progetto che veda al centro di tutto il sistema, sul serio però e con capacità operative a tutto campo come è stato fino alla fine dei 70, la filiera autentica del settore quindi privata senza tagliare cordone ombelicale quando necessario con il pubblico. Questa scelta piaccia o non piaccia ha permesso due King George consecutive, il Saint Cloud e il Ganay in un anno. Ovvero il turf tedesco sempre forse sull’orlo del baratro economico è sulla cresta dell’onda culturalmente e sportivamente. E’ tantissimo. Negli anni 50 le nostre corse, pochissime nell’anno, venivano disputate spesso da due o tre partenti , verissimo, i premi non erano poi tanto elevati (cosi il movimento di scommesse ma la gente riempiva gli ippodromi ), c’era però attenzione per quelli di selezione e il nostro turf era supportato dall’azione di allevamenti , scuderie e professionalità altissime (sia pure in numero ridotto) che , dicono i risultati, in pochi anni ( diciamo dieci) hanno permesso ai nostri , anche allevati, di vincere cinque Arc De Triomphe ( Nuccio, due Ribot , Molvedo e Prince Royal). Tralasciamo i successi di Botticelli, Tenerani poco prima, Marguerite Vernaut, lo stesso Ribot ad Ascot, Rio Marin e altri che la corrosa memoria ci nega. Può bastare? Cosa aspettiamo?

4 commenti:

  1. ma quello contro la sovietizzazione e' lo stesso che decanta in tv la bellezze di vergognose riunioni in aw a Roma?

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  2. Le riunioni a Roma in all weather sono tutt'altro che vergognose, ma capire è un lusso. E se hai il coraggio di firmarti e ti presenti ne parliamo e discutiamo. Sempre che tu abbia voglia di un contraddittorio..

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  3. questo articolo mi sa tanto di chiusura della stalla dopo che i buoi sono scappati... ognuno può avere le sue opinioni e vanno rispettate purchè espresse in toni consoni e senza offendere nessuno

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    1. I buoni sono scappati da 10 anni, è opportuno che tutti si prendano le proprie responsailità, e sappiamo tutti di chi sono. Questo articolo è una ulteriore presa di coscienza di come sia cambiato il mondo e di come sia necessaria una rivoluzione, dimenticando quello che è stata l'ippica per farne una totalmente diversa, che vada verso la modernità e verso dei principi da rinsaldare. I toni devono essere sempre civili, certo, è quello che voglio da questo sito. Mi piacerebbe avere anche delle motivazioni, un contraddittorio, proprio perchè credo non sia così giusto gettare completamente il bambino con tutta l'acqua sporca. Ma se la gente non si firma, non è facile ed il commento assume il tono di chi tira il sasso e nasconde la mano e diventa più un bar sport che un luogo di scambio di idee e pareri ad alto livello.

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