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domenica, agosto 19, 2018

Verso la Selezionata SGA del 22 Settembre, per concessione di ANAC. Quarta puntata, la Razza del Velino

La parola d’ordine è qualità, ma anche selezione, quella che ha contribuito essenzialmente a qualsiasi manovra per la famiglia Botti che nel corso degli ultimi 40 anni, dal punto di vista del training e dell’allevamento, ha puntato tutto sulla serietà. 
La stagione del 2018 può rappresentare una svolta storica per le aste in Italia, una sorta di anno zero, visto che il 22 Settembre a La Maura passerà praticamente tutta la produzione della casata sotto varie denominazioni come Deni, Velino, Dioscuri etc. Come andrà, tra la speranza di un rilancio, il timore di una crisi persistente, ma allo stesso tempo una ricerca di nuove vie, non si sa. Ma intanto la parola del momento è “sperimentazione”. 
Parlare di aste con Alduino Botti è piuttosto opportuno in questo momento, visto che l’allevamento italiano ha toccato vette importanti proprio qualche settimana fa grazie a Sea Of Class, la sorellina delle terribili Cherry Collect, Charity Line e Final Score (tutte finite in Giappone) che ha vinto le Irish Oaks, un traguardo mai celebrato in tanti anni di produzione ritenuta come un fiore all’occhiello dell’italianità, prima che qualcuno spezzasse il sogno del settore da dieci anni a questa parte, forse qualcosa in più.
I Botti, in generale, da quando è iniziata l’operazione “totally involved”, hanno allevato i vincitori di 9 Classiche. Quattro Oaks, tre “Ghinee” e 2 Derby. Manca il “decimo”, che potrebbe essere nascosto tra le pagine del catalogo in distribuzione.
Ne parliamo con Alduino: “Portiamo praticamente tutta la nostra produzione, ne mancano una decina che non abbiamo il tempo ed il modo di preparare per il mercato. Ci vuole rispetto per gli acquirenti e dunque abbiamo deciso di concerto con Gigi Chiaretti di lasciare i “peggiori”, almeno sulla carta, a maturare al prato. Poi, quel che sarà sarà. Noi ne presentiamo 32 circa, i migliori del nostro allevamento perché è arrivato il tempo di fare delle scelte e degli esperimenti. Sono tanti, anche tra i vari proprietari nostri che allevano, e dunque bisogna scremare. Bisognava contribuire anche per il motivo che alcuni complessi importanti non ci sono più o stanno dismettendo, quindi noi siamo assolutamente solidali alla causa. Insomma, una serie di motivazioni ci hanno spinto a proporli e sono convinto che ci sarà un bel riscontro. Sono cavalli di qualità, alcuni con dei foal sharing in atto, e non ci saranno regali ma una matura consapevolezza che vendere è una chiave. Ma non per dismettere, magari per puntare ancora di più alla qualità ed impegnarci all’estero con accordi vari e per acquistare ancora con dei proprietari. A quelli che rimarranno faremo innesti ulteriori, insomma. I nostri migliori, posso dirlo con franchezza, sono forse 3, ma lo dico per dire un numero, e siccome manca ancora un pò alle aste potrebbero essere di più. A proposito di Sea Of Class posso dire che Holy Moon ha uno yearling da Oasis Dream, che sarà offerto ovviamente in Inghilterra, sarebbe sciocco fare altrimenti. Ma una sua sorella, rimasta in Italia, Mooney Ridge, ha un bellissimo figlio da Holy Roman Emperor che passerà all’asta con il Lot 57. Ha già prodotto Troublemaker, ora ha 12 anni, ed ora questo incrocio sembra molto affascinante, è un cavallo con un bellissimo portamento. Da quello che mi risulta è bellissimo anche il Lot 17, un maschio da Mastercraftsman e Cronsa, dunque un fratellastro di Sweet Gentle Kiss e Sunset Key che viene da una famiglia a noi cara, quella di Claba di San Jore, sebbene passi tramite una sviluppata dalla Nuova Sbarra che fa capo a Kaspersky. Ha una bella testa. Posso dire la stessa cosa del Lot 88, un Teofilo e Sweet Lollipop della famiglia di Goldstream. Ecco, questi tre sono forse i più attraenti almeno al momento, che hanno già una bella fisicità, una bella testa professionale, e sui quali sarei pronto a scommettere. In generale sono molto soddisfatto di tutti, perché abbiamo investito molto anche su stalloni italiani da parte nostra, sono bei cavalli, qualcuno perfettibile ma comunque con una base nella quale abbiamo creduto. Ecco quindi figli di Mujahid, Sakhee’s Secret, Pounced, Arcano ed altri tra gli italiani. Ma rischio di dimenticare qualcuno e non vorrei”. 
Abbiamo fatto noi il conto degli stalloni e i prezzi di monta. Si sale tanto, ma era ovvio in una ottica di ricerca dell’incrocio perfetto per una fattrice. Spiccano un paio di scelte “australiane” come Shooting To Win per Gaby, una sorellastra di Lucky Chappy, poi Halloweed Crown per la mamma di Air Crew. Ma poi c’è stata ricerca in War Command, Camelot, Kodiac, Pour Moi, Casamento, Excelebration, Teofilo appunto.. Tanta qualità innestata nelle fattrici Botti che ora sono definitivamente in vetrina. “Spero siano tutti soddisfatti, io voglio provare questa nuova esperienza ed il mercato sarà sicuramente attento alle opportunità”.
IL CATALOGO COMPLETO DELL'ASTA IN PDF CLICCANDO SU QUESTO LINK.

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