Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, agosto 20, 2018

Lettere al Direttore. Ci scrive l'Avvocato Vittorio Largajolli, possibile una privatizzazione?

Per la rubrica lettere al Direttore, riproponiamo quella inviata dall'Avvocato Vittorio Largajolli, ippico doc a 360 gradi che lega il suo nome all’importante studio legale e professionale di Roma LP Boutique Legale, al Direttore del Trotto & Turf Marco Trentini. 
La riproponiamo su Mondoturf, con il benestare del suo autore, perchè tocca dei temi interessanti e che riguardano la gestione vera e propria del nostro settore. Se conviene o no, in generale se è necessario o no, rimanere sotto l'egida del Ministero o prendere una via autonoma, come era al tempo degli enti tecnici, o all'eventuale privatizzazione tramite la creazione di una agenzia. Che ne pensate? Buona lettura.
Caro Direttore,
Siamo giunti a ferragosto, ti scrivo per provare a fare alcune riflessioni (amare) assieme sulla nostra amata ippica.
Smaltita l’amarezza per le ennesime pronunce pilatesche del Tar Lazio che oramai ha decretato discrezionalità tecnica totale per il Mipaaf in barba ai diritti dei proprietari ed alle sacrosante esigenze degli operatori.

Credimi la delusione è stata molta, sancire che si possano cambiare le regole del gioco in corsa senza tutela dei diritti dei proprietari è molto grave (stravolgendo peraltro tradizioni vedi Marangoni e derby nella capitale d’Italia).
Come altrettanto grave è ledere la quotidianità degli allenatori imponendo assurdi vincoli giustificandoli con l’esigenza di stroncare il fenomeno del “prestanome” a tutti noto...da combattere certamente in altra maniera, o con la bizzarra esigenza di omologare la figura dell’allenatore nel regolamento del trotto a quello del galoppo (questo ha detto l'avvocatura dello Stato imboccata dagli zelanti funzionari del Mipaaf).
Pensavamo che l’ippica italiana qualche hanno fa fosse al cd.“fondo del barile”, ebbene non era così, Siamo scesi ancora più giù... di molto.
Questo era il periodo della Coppa del Mare, degli ippodromi estivi pieni di gente (UNICO modo per creare nuovi appassionati) ed invece Livorno ed ora anche Grosseto non esistono più... c’è il galoppo a Follonica!!
Che aberrazione.
Mi ricordo che da adolescente da Castiglione della pescaia la sera si alternava Follonica trotto (quello in centro pieno di gente) al sabato con Grosseto e la domenica ci si allungava a Livorno... era diventata “ippica” anche la mia fidanzata dell’epoca poverina.
Adesso gli adolescenti giocano le corse virtuali ogni due minuti, cani o cavalli è indifferente.
Accolgo con speranza l’unificazione delle categorie del galoppo e spero e credo che anche al trotto qualcosa si muova dietro la valida spinta di alcuni appassionati volenterosi.
Credo che sia inutile continuare a tentare un dialogo con un Ministero dove siedono dirigenti, funzionari, dipendenti che non sono mai entrati in un ippodromo, che non amano i cavalli e di conseguenza non rispettano chi ci lavora.
Ho chiesto ai Dirigenti che si sono alternati di dare un timing certo per il pagamento dei premi.
Sei mesi ? Va bene ma non deve essere un giorno in più... ed invece continuano assurde situazioni di randomizzazione dei pagamenti che impediscono ad un imprenditore di programmare la propria attività.
Una vergogna.
Si gioca a scarica barile con l’ufficio centrale di bilancio, situazioni che non voglio nemmeno raccontare.
E gli operatori sono costretti a ricorrere ai legali, come se un appassionato di Golf o di nautica debba avere l’avvocato di fiducia, Ti sembra normale?
E lo dico facendo prevalere il mio lato di appassionato ippico su quello di “venale” avvocato.
Anche perché al tribunale civile il Mipaaf perde sempre e paga le spese legali ma la Corte dei Conti questo non va mai a vederlo... in questo strano paese.
Sono triste perché l’ippica italiana sta finendo.
Sono triste perché penso a Royal Ascot a Newmarket all’ippica fiorente in mezzo mondo...
Le corse dei cavalli sono bellissime ed hanno successo ovunque.
Penso e cerco di trovare una soluzione...
Ne esiste solo una, togliere la gestione dell’ippica italiana al Mipaaf.
Non si può privatizzare?
Va bene allora creiamo un’agenzia, ripristiniamo il carrozzone dell’Unire ma usciamo da quel Ministero.
Diversamente l’ippica italiana non avrà scampo.

Buon ferragosto a te Direttore ed a tutti gli ippici veri.

Avv. Vittorio Largajolli

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