Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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sabato, dicembre 07, 2019

Calendario 2020 in Italia: Ipotesi del taglio di 70 giornate, ecco la verità!

Molti di voi ci chiedono quando uscirà il calendario 2020 per le corse in Italia sia al trotto e al galoppo. Possiamo rispondervi che, ad inizio Dicembre, è ancora molto presto per averne notizia.
Il motivo è presto detto. Qualche settimana fa abbiamo dato conto della Legge di Stabilità che consentirà all'ippica di sopravvivere con il boccaglio almeno per 3 stagioni. Ma il motivo che desta particolare preoccupazione è stato menzionato da un comunicato apparso sul sito gioconews qualche giorno fa che mette in allarme tutto il mondo del galoppo e che è stato congiuntamente firmato da FederIppodromi e Unione Nazionale Ippodromi.
Giungono infatti voci circa la possibile riduzione delle giornate di corse in considerazione di una decurtazione del montepremi, di cinque milioni di euro, dovuta all'introduzione, da parte del ministro Centinaio, di un incremento del sovrappremio del cavallo italiano avvenuto lo scorso anno. Tale maggiorazione potrebbe comportare una contrazione del numero di corse. L'ipotesi più dura è che nel 2020 avremo circa 70 giornate di corse in meno rispetto al 2019, quindi quasi il 20% in meno.
Ballano dunque 5 milioni di euro circa che dovrebbero andare al cavallo italiano come sovrappremi, e che inevitabilmente toglierebbe risorse a tutto il comparto. Anche lo scorso anno c'era lo stesso problema, ma la fetta era stata recuperata dal PREU del quale non si ha ancora notizia e non se ne avrà fino alla seconda parte della stagione.
L'ipotesi è quella di partire come il 2019 e poi comprendere se a metà 2020 sarà possibile fare qualche aggiustamento in bene o in male. La speranza è che si tratti di voci infondate sulle quali, data la gravità dell’argomento, vengano smentite e non ci siano ulteriori tagli.
Sulla questione è intervenuto anche Nicola Casati sul canale 220 di SKY qualche giorno fa, vice presidente ANG, che ha tenuto a sdrammatizzare i toni sottolineando come una decisione così drastica non è contemplata, al momento.
Anche le cifre citate, potrebbero essere diverse. Attendiamo aggiornamenti.
Chi vivrà, vedrà. 

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