Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, giugno 24, 2019

Milano: Lamaire torna a far brillare la Dormello in una Classica, finale thrilling nelle Oaks. Assiro, secondo capolavoro Biondi nel Milano. Malotru da imbattuto nel Primi Passi

Un finale che forse nemmeno i fratelli Grimm, avrebbero potuto scrivere meglio. La domenica di Milano ci ha lasciato delle belle sensazioni di tecnica, passione, romanticismo, ed in particolare un finale così intenso e così carico di passione nelle Oaks D'Italia G2 che non si vedeva da tempo.
Ma è una storia che parte da lontano: Nato il 17 Gennaio del 1869, 150 anni fa, Federico Tesio fondò la Razza Dormello nel 1898, e sarebbe stato destinato a diventare il più grande allevatore di tutti tempi, grazie alle creazioni di Nearco e Ribot, presenti attualmente nel 90% dei pedigrees del mondo.
I suoi successi classici sono stati almeno 15 e tra questi, a 150 anni dalla sua nascita, quello di Lamaire si deve anche un pò al suo genio e alla tradizione, anche se sono passati tanti anni dalla sua scomparsa e le gestioni si sono avvicendate. Ma tutte con un unico filo conduttore: La qualità e la selezione. Tutto il mondo dovrebbe prendersi un attimo e ragionare quando quei colori varcano la soglia di una Classica.
C'è stato di tutto in corsa: Il riscatto e l'orgoglio di un fantino come Fabio Branca, quest'anno passato dall'inferno al paradiso, sportivo, nel giro di poche settimane, la capacità finalmente valorizzata di un allenatore come Riccardo Santini, capace negli ultimi anni di piccoli capolavori certosini, ma preziosissimi, e la sapiente gestione tecnica di una scuderia rivitalizzata dall'avvento di Franca Vittadini come advisor della scuderia più prestigiosa d'Italia. 
Se, a questi ingredienti, aggiungiamo anche un pizzico di pathos pre e post gara, allora siamo di fronte ad una corsa non qualsiasi da raccontare. Foto credit: nickoutdoorphotography@gmail.com.
Si, perchè a svettare sul palo è stata la giubba d'Italia, quella della Razza Dormello Olgiata, nella fattispecie quella di Lamaire (Casamento), che con il suo nome ha finamente cancellato una patina di polvere che durava da 39 anni in ambito Classico, cioè da quando Garrido (Mannsfeld) vinse il Derby Italiano nel 1980, ed ancora prima da quando Zabarella vinse le Oaks.
La homebred di casa Incisa ha risolto si ma facendo tremare i polsi e qualcos'altro al pubblico, venendo a capo di una corsa tatticamente interpretata al centimetro da parte di Fabio Branca che, dopo aver atteso in pancia al gruppo, è rinvenuto sui primi e come un falco ha giustiziato Must Be Late (Champs Elysees), la quale con il paraocchi ha tirato fuori una prestazione finalmente convincente, con le prime 2 che hanno "squeezato" Call Me Love (Sea The Stars), non riuscita a dare l'ultimo affondo. Pathos, dicevamo, perchè la corsa si è risolta in camera di consiglio con intervento di autorità da parte dei commissari capaci di prendere la decisione più corretta del mondo. Lamaire e Must Be Late hanno infatti si stretto la rivale, ma questa non avrebbe potuto mai raggiungere un risultato migliore.
Ma non solo: poco prima della partenza, quando ancora mancavano all'appello 3 cavalle, lo starter ha involontariamente, nel tentativo di recuperare il pulsantone, aperto le gabbie dando subito però falsa partenza. Tutto da rifare, nervosismo e caldo a farla da padrone e pronti via, nella seconda occasione è stato tutto buono. Davanti ci è andata Malevra (Le Havre) accompagnata da King Power (Frankel), ma le 2 in retta si son ben presto eclissate ed hanno lasciato campo libero al "sorcio" Cristian Demuro che ha dato uno strappo su Must Be Late, venendo beffato dal jockey di Dorgali che invece ci ha messo talento, forza, rabbia agonistica e capacità che non sono comuni. Fabio è così, prendere o lasciare, croce ma soprattutto tanta delizia al servizio di una scuderia importante, e di tutti gli appassionati di questo sport. 
Le due straniere attese, dicevamo, alla fine si sono dimostrate di cartone con le nostre linee che vanno dunque verificate. Al quarto posto è finita una sfortunatissima Apanadah (Holy Roman Emperor), partita male, perdendo circa 100 metri, e recuperando con un mega finalone alla fine. Peccato per lei, forse qualcosa in più avrebbe potuto ottenerla. La valutazione che il Racing Post ha dato alle Oaks è stata di 101, un valore decisamente basso, meno di una Listed inglese (comparando con le valutazioni inglesi) e in linea con il valore dato a Malevra con il piazzamento del Royaumont. Torneremo su questo tema.
Lamaire, che ha esordito a Merano vincendo il 5 Agosto 2018, era stata sfortunatissima nel Regina Elena G3 quando non riuscì a trovare lo spazio necessario per venire a capo della Classica. Tutta quella sfortuna gli è stata restituita in questa occasione con un percorso a dir poco perfetto, ed ennesimo capolavoro di gestione da parte di Riccardo Santini, trainer che molto spesso e con pochi cavalli, ha mirato e centrato gli obiettivi come pochi.
Lamaire è la terza vincitrice per Lilanga (Kalanisi), mezza sorella di quella Louise Aron (Intikhab), che finì terza nel Premio Regina Elena. La famiglia femminile è una "L" che Mario Incisa importò nei primi anni 70, quando acquistò la sesta mamma Laura Russel (Crocket). IL RISULTATO COMPLETO QUI.

Nell'altra prova di livello della giornata altra storia da libro cuore con Andrea Mezzatesta capace di fare un piccolo passettino in avanti della sua carriera, vincendo 29 anni dopo suo padre Vincenzo con Tisserand, una corsa di prestigio come il Gran Premio Milano G2. Lo stesso Tisserand tirato in ballo quando Andrea aveva ottenuto la prima pattern della carriera nel D'Alessio il giorno del Derby, attraverso corsi e ricorsi storici.
Andrea ha pilotato Assiro (Declaration Of War) planando con un raid su Crowned Eagle (Champs Elysees) che aveva imbastito un ritmo decente, ma comunque cercando di risolverla dal punto di vista tattico. Ed invece ci ha pensato il cavallo di Raffaele Biondi a finire forte dalle retrovie, nella stessa identica modalità di vittoria a Capannelle e assalto finale. Al terzo posto, con vantaggio di chili, il Derby winner Keep On Fly (Rip Van Winkle), che si è presentato bene ma poi non ha dato il deciso cambio di marcia. Questa vittoria è valsa ad Assiro un discreto 109 di Racing Post Rating, non ancora sufficiente per essere a livello di G2, e che dunque apre la solita questione valore delle nostre corse e di un Milano che dunque rischia in sede di Comitato Pattern. 
Ma di questo parleremo a tempo e luogo, perchè qui c'è da celebrare la vittoria del cavallo di Luigi Roveda che aveva pagato Assiro €100,000 da yearling alle Arqana, credendoci subito per una carriera francese che si è conclusa con un trasferimento in Italia lo scorso Luglio. Assiro avrebbe dovuto anche correre il Derby lo scorso anno, ma un contrattempo lo forzò a venire da noi solo successivamente. Per Raffaele Biondi è il secondo GP Milano dopo quello del 2014 con Benvenue (Iffraaj). IL RISULTATO COMPLETO CLICCANDO QUI.

Gli inglesi si sono rifatti del Primi Passi G3 grazie a Malotru (Casamento), portacolori della scuderia Les Boyer Partnership di Leonardo Biffi e di un'altra compagine milanese, che ha vinto mostrando superiorità e rimanendo dunque imbattuto in 2 uscite. Allenato da Marco Botti a Newmarket, il figlio di Casamento ha vinto con in sella Andrea Atzeni una corsa complicata almeno nelle previsioni, rinvenendo da uno steccato largo e sorvolando la forma italiana come un razzo, tenendo su Sicomoro (Sakhee's Secret) con bello speed conclusivo, e Golden Air Force (Blu Air Force) con quest'ultimo, ancora maiden, che ha tirato fuori la migliore prestazione della carriera, su terreno buono.
Andrea Atzeni ha parlato di cavallo veloce e molto dotato, con tanto ancora da imparare. Si tratta di un allevato dal Wattlefield Stud Ltd & Partner, riconducibile ad una proprietà italiana della Immobiliare Casa Paola, che aveva vinto in bello stile a Chelmsford sul sintetico, e prodotto della fattrice Magika (Dubawi). che per Marco Botti vinse 4 corse. Quando a Malotru, si tratta di un figlio di Casamento (Shamardal), stallone un pò troppo presto snobbato, i cui figli maturano con il tempo, che nel 2018 era stato confinato in Svezia al Ljungstorp Stud al tasso di monta di circa €2,000 scarse, ma tornato in Irlanda da quest'anno al Sunnyhill Stud in Irlanda. 

Da segnalare che le altre 2 Listed della giornata sono state vinte da Shailene (Rip Van Winkle), decisamente superiore, con Silvestre De Sousa in sella per Andrew Balding nel Paolo Mezzanotte, mentre nell'ultima di giornata, Style Presa (Style Vendome) ha battuto Yanling (Rio De La Plata) e una coraggiosissima Musa D'Oriente (Nayef), al terzo nel Royal Mares. TUTTI I RISULTATI DI DOMENICA CLICCANDO QUI.
Nelle prove per PSA vittoria da favorito per Akoya nella The President Cup G3 per Karin Van Den Bos, in un finale veramente intenso di cui si è reso protagonista Antonio Fresu il quale aveva vinto anche la prima prova della giornata, con l'interessante Octopus Premier (Ameretto) che era al debutto per il training di Endo Botti. Quanto ad Akoya, finalmente una copertina tutta per se dopo che lo scorso anno, nella prima edizione di G3 di questa corsa, aveva trovato sulla sua strada Fazza Al Khalediah, poi trionfatore in G1 in Francia nell'Arabian World Cup G1 nel giorno dell'Arco..IL RISULTATO CLICCANDO QUI.

In giornata c'era anche il Ministro Gian Marco Centinaio che ad Ansa ha parlato così: "Come ministero faremo presto una legge di riforma del settore dell'ippica. Da un anno lavoriamo sulle tematiche basilari del settore che ha aspettative altissime". Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio, si prende carico del rilancio dell'ippica. "E' un movimento importantissimo - ha aggiunto Centinaio, in visita all'Ippodromo di Milano e accolto dall'ad di Snaitech, Fabio Schiavolin -, fatto di cultura, tradizione e valorizzazione delle nostre origini. Ma è anche il futuro del Paese, deve tornare ad essere un'alternativa agli altri sport come il calcio. Questa deve essere una giornata di rilancio". Centinaio ha fatto i complimenti all'Ippodromo di Milano, considerato "un modello virtuoso": "E' stupendo, aperto alla contaminazione tra mondi diversi. Può accogliere famiglie per trascorrere una domenica diversa. Sono convinto che in Italia ci siano degli ippodromi di qualità, abbiamo portato avanti un lavoro di far sì che diventino un luogo d'aggregazione".

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