Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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sabato, febbraio 22, 2020

America: Addio ad A. P. Indy, campione e leggenda americana. Aveva 31 anni, ecco la sua incredibile storia

Il campione A. P. Indy scomparso all'età di 31 anni.
Si tratta certamente della fine di un'era, ma la cui eredità rimarrà assolutamente impressa come un marchio a fuoco nel mondo dell'allevamento globale.
Il campione e champion sire A.P. Indy (Seattle Slew), uno dei padri fondatori del purosangue moderno in America, classe 1989, Horse of the Year nel 1992 ed uno dei più grandi stalloni che l'ippica abbia mai potuto ammirare, è scomparso in serenità ed in maniera pacifica all'età di 31 anni nella giornata di venerdì in quella che è stata per anni la sua casa, circondato dall'affetto di addetti e migliaia di fans, presso la Lane's End Farm a Versailles in Kentucky. Era nato il 31 Marzo del 1989.
A. P. Indy era uno di famiglia per William Farish, che lo aveva allevato, e di conseguenza per Bill Farish che ha raccontato molti aneddoti sullo stallone di casa alle varie riviste americane che lo stanno contattando in seguito alla scomparsa del campione. 
A.P. Indy era figlio del Triple Crown winner Seattle Slew (Bold Reasoning) e per molti anni è stato il degno competitor di Mr Prospector. A. P. Indy è stato leading sire 2 volte, leading broodmare sire una volta ma il suo segno distintivo rimarrà nella leggenda. 
A. P. Indy sul traguardo delle Belmont
In corsa, una sobbattitura gli costò la presenza nelle gabbie del Kentucky Derby G1 che avrebbe corso da favorito dopo 5 vittorie consecutive, incluso il Santa Anita Derby G1. Saltate anche le Preakness perchè arrivavano troppo presto dopo quel contrattempo, il suo trainer Neil Drysdale  decise di farlo correre le Peter Pan Stakes 8 giorni dopo le Preakness, e li il campione passò sopra tutti come un rullo compressore, risolvendo in seguito anche le Belmont Stakes G1, la terza prova della triple crown americana.
Al termine dei 3 anni, nonostante tutte le vicissitudini, venne insignito del titolo di Horse of the Year. Montato regolarmente da Eddie Delahoussaye, vinse anche la Breeders' Cup Classic e chiuse la carriera con 8 vittorie in 11 corse disputate ed un bottino di quasi $3 milioni. 
In razza era già considerato un predestinato vista la qualità in linea maschile e quella in linea femminile con mamma Weekend Surprise (Secretariat), che poi divenne fattrice dell'anno 1992 ed in generale fattrice base dell'allevamento da cui discendono tantissimi campioni, con diramazioni anche in Italia. 
Il nome scritto sul "citofono" di casa
Fu acquistato per $2,9 milioni da BBA Ireland per conto di Tomonori Tsurumaki alle Keeneland July Summer Selected Yearling Sale del 1990, presentato dalla Lane's End, la casa base alla quale è poi rientrato al termine della carriera di corse. 
Cominciò nel 1993 per $50,000 ma nel 2002 la cifra per il tasso di monta raggiunse i $300,000, per 7 stagioni. Leading sire nel 2003 e 2006, è sempre stato nei primi stalloni americani di quegli anni. Tra i suoi figli si ricordano Bernardini, Horse of the Year Mineshaft, Honor Code e Rags to Riches, che battè i maschi nelle Belmont nel 2007 e battendo anche uno come Curlin. 
Alla fine della fiera, ben 29 suoi figli ora sono stalloni. Lui chiuse con la carriera da stallone nel 2011, è rimasto a brucare l'erba in Kentucky per altri 9 anni guadagnandosi sempre massimo credito. Asa Haley, il suo groom storico, un giorno disse: "He's not a horse to me, he's a person, But when people come, that's who they want to see - A.P. Indy. If people see me out in public and recognise me, they always ask how he's doing. He's very close to my heart."
A. P. Indy è stato un cavallo incredibile, che riposi in pace. Se l'è meritato.. Continuando a leggere un bellissimo video celebrativo dei suoi 30 anni pubblicato da TDN nel 2019.






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