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sabato, settembre 30, 2017

#QPAT: #Enable verso la storia! Ecco chi sono i 17 contro la campionessa, pronta a sfatare vari miti. La giornata dell'Arc

Pour l'histoire. Di fatto, Enable, insegue la storia. Mai nessuna femmina di 3 anni, proveniente dall'Inghilterra, ha vinto l'Arc de Triomphe. La figlia di Nathaniel del Principe è ovviamente la favorita di una corsa che conserva qualcosa di magico, sempre, anche se l'edizione 2017 si disputerà ancora a Chantilly e finalmente, dal 2018, si terrà di nuovo in un Longchamp che si è rifatto il trucco, con la speranza che poi da quel luogo l'Arc non se ne vada più. Senza nulla togliere a Chantilly, ma Longchamp odora di leggenda, in ogni caso. Pertanto le imprese dei campioni sono più belle se raccontate con la stessa cornice e con il tempo che passa, proprio da li. 
Enable potrebbe essere la prima del suo genere a vincere l'Arco mentre per Lanfranco potrebbe essere il quinto dopo Lammtarra, Marienbard, Sakhee, Golden Horn. Cinque, quel numero che gli permetterebbe di staccarsi definitivamente come leader in questa corsa e lasciare dietro gente come Jacques Doyasbère, Freddy Head, Yves Saint-Martin, Pat Eddery, Olivier Peslier e Thierry Jarnet, tutti vincitori di 4 Arc. 
Ma entriamo nel dettaglio di una edizione che ha chiamato a raccolta 18 partecipanti, con favorita appunto Enable che è titolare in questa stagione di 4 affermazioni a livello di G1 per cumulative 20 lunghezze imbastite agli avversari. Ha battuto tutti: Maschi, femmine, anziani. Ha pescato steccato favorevole. Le femmine hanno score positivo negli ultimi 10 anni anche per questioni di peso troppo vantaggioso. Negli ultimi 10 anni le femmine hanno trionfato 6 volte con Zarkava, Danedream, Solemia, Treve 2 volte e Found.
La domanda è dunque: Qual è il suo punto debole? Forse l'aver corso senza sosta estiva, ma rimanendo comunque in ballo da inizio di stagione fino ad un periodo nel quale è difficile mantenere la forma al massimo. Ma è una campionessa, ed i campioni hanno la stoffa per venire a capo anche di situazioni complicate, anche se necessariamente non nel periodo più bello. In più John Gosden negli ultimi 10 giorni è stato fuori da Newmarket per seguire le aste dei puledri, Enable è stata gestita da professionisti certi, ma lontani dagli occhi del master del Clarehaven. Pensate se dovesse perdere come gli verrà contestato. Noi ci fidiamo.. La rivale più accreditata è Winter (Galileo), l'unica in termini di Classe a poterle fare lo sgambetto, perchè dotatissima e rodata per l'appuntamento clou con Aidan O'Brien che medita riscossa dopo le Matron G1 perse ma solo perchè ha voluto preservare parte della condizione per Chantilly. Enable contro Winter, è il tema della corsa. Ma quest'ultima non ha mai affrontato il miglio e mezzo, mentre Enable si e più volte. Anche Winter è una tre anni e vale per il discorso fatto per Enable, ha un vantaggio e cercherà di sfruttarlo. Winter rappresenta poi lo sgambetto che O'Brien vorrebbe fare, ma Enable è stata ancora più travolgente.
Ha vinto Oaks inglesi ed irlandesi, in più ha vinto le King George VI and Queen Elizabeth Stakes G1 nei confronti di quello che sembra il rivale più accreditato quale Ulysses (Galileo), cresciutissimo nelle mani di Sir Michael Stoute e montato da Jim "semolino" Crowley. Ulysses ha una carriera già impostata per il Cheveley per il 2018, come Enable in ogni caso nel 2018 non sarà in pista. Quindi è l'ultimo atto ed è stato preparato curandone una crescita graduale, e di spessore. Si tratta pur semper di un figlio di Galileo, vincitore di Derby, e di Light Shift, vincitrice di Oaks. Qualità a secchiate.
Tra gli altri: Capri insegue la storia, e per vedere un vincitore di St Leger che vince l'Arco bisogna andare indietro di almeno 40 anni. Poi Brametot (Rajsaman) che ha risolto i problemi di schiena secondo Cristian Demuro, mentre resta quello della partenza, poi il vecchio Order Of St George (Galileo), e poi ancora Seventh Heaven (Galileo), il tedesco Dschingis Secret (Soldier Hollow) in forma spaziale, ed uno che invece arriva perfetto all'appuntamento come Cloth Of Stars (Sea The Stars), vincitore di G1 in Giugno in un periodo nel quale si era capito che è un cavallo vero. Dopo adeguato stop è ora al massimo della forma, può fare la sorpresa ed in più ha un credito con la sorte visto che nel Foy G2 ne ha tamponati tantissimi, forse proprio per nascondere le carte ma Barzalona sopra non da molte garanzie. Il Giappone cerca la storia ma Satono Diamond (Deep Impact), con annessa pioggia prevista, non sembra essere il cavallo che il Sol Levante si aspetta possa essere eretto ad imperatore. Insomma, alla fine ci sono andati vicino in tanti come El Condor Pasa, Deep Impact, Nakayama Festa, Orfevre per 2 volte, forse il più forte. E Satono non ha lo stesso spessore di Orfevre o Impacto. E poi c'è lui:Zarak. Figlio di quella Zarkava che si trasformò in marziano nel 2008. C'era Soumì, anche stavolta monterà l'Aga Khan con la speranza possa diventare realtà, in una sorta di bella tradizione per quella giubba nell'Arco. Non c'è Arco senza Aga Khan. Insomma, è un bell'Arc e abbiamo lasciato sfumare altri profili.
Nel resto del pomeriggio assisteremo ad un Marcel Boussac G1 bello con 7 femmine al via tra cui Polydream (Oasis Dream), imbattuta in 2 uscite, contro la supplementata di Godolphin Wild Illusion (Dubawi) mentre O'Brien manda dentro Magical (Galileo). Le altre sono Zonza (Alex The Winner)  mentre c'è curiosità per Narella (Reliable Man), anche lei supplementata, allenata da Markus Klug ed ora di proprietà di Teruya Yoshida che l'ha acquistata negli ultimi giorni. 
I maschi hanno a disposizione il Prix Jean-Luc Lagardere, sul miglio, ma non in maniera esclusiva perchè O'Brien misurerà la febbre dei maschi con la femmina Happily (Galileo). Gli altri sono Masar (New Approach), favorito, poi Mythical Magic (Iffraaj), l'atteso Olmedo (Declaration Of War) che l'ultima volta ha perso con recriminazioni quando si attendeva il 2 su 2, poi Francesco Bere (Peer Gynt) e Woodmax (Maxios). Il Prix de l’Opera G1 appare molto aperto. Dieci femmine su 15 vengono da recenti contesti Classici. Ryan Moore ha scelto Hydrangea (Galileo), poi c'è Wuheida (Dubawi), vincitrice qui del Boussac, poi Rhododendron (Galileo), Senga (Blame), Onthemoonagain (Cape Cross), Lady Frankel (Frankel) etc in una corsa apertissima. Chissà che qualcuna di queste poi non corra il Lydia Tesio G1 in Italia il 29 Ottobre. Le altre sono Queen’s Trust (Dansili), Left Hand (Dubawi) e Black Princess (Iffraaj), progressiva. Il Prix de l’Abbaye G1 è come sempre bellissimo, e ci sarà l'attrazione principale in Marsha (Acclamation) che vinse lo scorso anno ma si è dimostrata di una classe fuori dal comune. Bellissima e fortissima, Marsha ha vinto recentemente le Nunthorpe Stakes. Il Prix de la Foret G1 per specialisti sui 1400 è privo di Limato, out per il pesante, ma ci sono Zelzal (Sea The Stars), Karar (Invincible Spirit), Brando (Pivotal) etc.

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