Ippica, Galoppo, Corse & Allevamento

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lunedì, luglio 29, 2019

Il Mipaaft pubblica il 'Libro verde per l’ippica', per la riforma del settore. Si può aderire entro il 20 Settembre

Il Mipaaft pubblica il 'Libro verde per l’ippica', per la riforma del settore. Il testo è oggetto di una consultazione pubblica a cui si può aderire entro il 20 settembre.
Semplificazione e razionalizzazione della legislazione in materia ippica, riesame delle disposizioni regolamentari in vigore, garanzia dell'effettiva applicazione delle regole, Manifestazioni ed eventi per far rinascere il modello ippico, sviluppo dell'allevamento e tutela del benessere del cavallo, confronto fattivo con Monopoli di Stato e Sogei per addivenire ad una riforma complessiva dei giochi a base ippica: sono questi i capisaldi del "Libro verde per l’ippica", appena pubblicato dal ministero delle Politiche agricole.
Il documento, si legge nell'introduzione, "è volto ad individuare azioni concrete per la filiera che occorrerà sviluppare in specifici quadri di lavoro in base alle procedure decisionali applicabili e ad una valutazione dell’impatto". Continuando a leggere qui sotto, individuati i punti cardine.

Il Libro verde è "oggetto di una consultazione pubblica per consentire la partecipazione attiva al processo decisionale e sollecitare un confronto aperto e costruttivo con tutti i soggetti interessati ad approfondire le proposte legislative ed amministrative.
Nella sezione dedicata del sito del Ministero all’indirizzo http://consultazioni.politicheagricole.it verranno acquisiti e valutati le osservazioni e commenti da parte di cittadini, operatori, associazioni di categoria ed esperti del settore, il cui termine per l’invio è previsto per il 20 settembre".

  • UNA LEGGE PER L'IPPICA - Primo punto del Libro verde è il varo di una legislazione specifica e dettagliata "che ridisegni le prerogative in campo ippico del Mipaaft e rafforzi il dialogo pubblico/privato. La legge per l’ippica deve prevedere risorse per implementare la cultura ippica e valorizzare l’allevamento del cavallo italiano. Riforma delle scommesse ippiche, innovazioni a livello fiscale, eliminazione della sperequazione esistente nel mercato dei giochi tra le scommesse sportive ed ippiche, misure che attraggano nuovi sponsor rappresentano i capisaldi per perseguire politiche di rilancio dell’ippica in Italia", si legge nel testo.
  • UN REGOLAMENTO UNICO PER LE CORSE - Altro nodo centrale è l’adozione di un Regolamento unico con lo scopo di "uniformare le disposizioni comuni al settore galoppo, sella e trotto, attraverso il superamento delle contraddizioni presenti nelle norme regolanti le varie tipologie di corse e/o manifestazioni. La riforma deve prevedere che le norme generali che disciplinano i vari aspetti connessi ai cavalli ed all’organizzazione ed effettuazione delle corse siano inserite nel Regolamento unico, mentre le norme che regolano aspetti specifici della programmazione tecnica delle corse e modalità operative facciano parte di un 'Documento tecnico delle corse ippiche'. La distinzione consente di disciplinare gli aspetti più prettamente tecnici e soggetti a probabili modifiche nel tempo attraverso uno strumento più agile come il 'Documento tecnico delle corse ippiche', che viene approvato con decreto direttoriale, lasciando invece al Regolamento, approvato con decreto del ministro, la disciplina degli aspetti più 'stabili' e comunque di rilievo. Nel Regolamento devono essere introdotte una serie di misure, in materia di regole di comportamento, di obblighi e di responsabilità degli operatori ippici e in tema di rilascio delle autorizzazioni e licenze previste, perseguendo l’obiettivo di garantire la trasparenza del settore, contribuendo a difenderlo da comportamenti illeciti. Materie che per la loro specificità devono essere disciplinate autonomamente sono quelle antidoping e relative alla giustizia sportiva: il Regolamento per il controllo delle sostanze proibite e il Regolamento della giustizia sportiva, in ossequio a quanto indicato nelle linee di indirizzo da dare nel Libro Verde, devono essere stilati quali documenti a parte rispetto al Regolamento delle corse, procedendo ad una revisione delle regole, al fine di rendere più celeri ed efficaci i controlli e gli interventi rispetto a disposizioni ormai risalenti nel tempo".
  • DAL 2020 ESCLUSI IPPODROMI NON A NORMA - Scorrendo il testo del Libro verde, si vede che particolare importanza è data al ruolo degli ippodromi, oggetto di un "Codice di legalità". La sua adozione, si legge ancora nel testo, è finalizzata a "creare per gli operatori ippici - e, di riflesso, per i cavalli - condizioni di sicurezza indispensabili all'attività sportiva e deve recare prescrizioni stringente alle società di corse che gestiscono gli ippodromi relativamente ai requisiti che le aree destinate ad accogliere i cavalli ed i box devono avere.  Il mancato adeguamento delle strutture che, allo stato, risultano non a norma deve comportare l’esclusione a far data dal 2020 degli ippodromi interessati, in quanto viene meno quella valorizzazione dell’impianto alla base dell’apporto che ogni realtà ippica deve dare all’esercizio della funzione pubblicistica di organizzazione delle corse. La definizione di un nuovo modello di governance del settore ippico, al fine di rispondere alla rilevante urgenza di garantire stabilità al sistema, deve investire la questione della valutazione degli ippodromi, che appare dirimente per il rilancio del settore, in quanto l’ammodernamento degli attuali impianti, il miglioramento delle strutture per accogliere i cavalli e gli operatori ippici e l’aumento dei servizi per lo spettatore rappresentano il presupposto per riavvicinare il pubblico al mondo delle corse. La generale rivisitazione del sistema, informata a criteri inclusivi, deve stimolare gli investimenti delle società che gestiscono gli ippodromi. A tal fine il sistema di remunerazione a beneficio delle società di corse deve essere in funzione dei risultati raggiunti non solo in termini di organizzazione delle corse, ma di miglioramento dei servizi e delle strutture. La premialità da introdurre deve confermare una rinnovata attenzione agli aspetti riguardanti il benessere animale e le misure a garanzia degli operatori e del pubblico, oltre alle questioni connesse alla certificazione del bilancio della società, alla produzione di un documento dimostrativo della capacità di generare per il territorio dei valori sociali legati al valore economico dell’attività e dell’occupazione, al rapporto tra fatturato e spese di promozione e di pubblicità, in linea con il piano nazionale, alla quantità e qualità degli sponsor, alla visibilità sui media e alle risorse provenienti dal mercato del tempo libero. In tale ottica la sovvenzione a beneficio delle società di corse è da intendere in una nuova prospettiva come strumento per il perseguimento dello sviluppo della filiera ippica, stimolando, al contempo, la capacità di intercettare nuovi investitori e di rispondere alla domanda di 'tempo libero'. La singola società di corse deve attivamente svolgere le attività di organizzazione delle corse e quelle connesse, restando in capo all’Amministrazione il compito di verificare i risultati raggiunti che eroga il finanziamento soltanto a fronte del raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’attività di controllo del mantenimento degli standard previsti in termini di servizi per gli operatori ippici e per il pubblico deve essere affidata ad una commissione impianti permanente istituita dal Mipaaft che si avvalga anche della collaborazione di rappresentanti di categoria individuati a livello locale dalle associazioni riconosciute.  Si aggiunga che il miglioramento dell’efficienza e della funzionalità degli impianti e delle strumentazioni tecniche essenziali per lo svolgimento delle corse deve essere perseguito anche mediante l’omologazione delle strutture tecniche (gabbie, fotofinish, etc.) in dotazione del singolo ippodromo, procedura che rappresenta un vero e proprio salto di qualità. Considerato che il rilancio del comparto ippico deve partire dal mettere al centro del sistema il cavallo, si deve porre in primo piano la questione del miglioramento di tutte quelle strutture degli impianti in attività destinate ad ospitare i cavalli mediante lo studio e l’adozione di misure in grado di risolvere le criticità riscontrate in ordine alla sicurezza e al benessere dell’animale nelle varie fasi della giornata di corse a partire dall’arrivo in ippodromo".
  • MANIFESTAZIONI ED EVENTI - Il documento del Mipaaft inoltre rileva che "il settore può rinascere solo realizzando iniziative che richiamano l’attenzione del grande pubblico.  Gli appuntamenti come Fiera di Verona, manifestazione di livello internazionale, devono rappresentare un volano per l’ippica". In questo senso il "ministero deve investire in questi eventi anche mediante la creazione di una partnership con le società di corse. Quest’ultime negli stand messi a disposizione del Mipaaft devono dare risalto alle proprie realtà anche proponendo tematiche trasversali allo sport, cultura, turismo ed agricoltura".
  • PARTIRE DALL'ALLEVAMENTO - "I capisaldi di una normalizzazione del settore e dei suoi processi produttivi di filiera sono rappresentati dall’allevamento e dal benessere del cavallo. Una preliminare osservazione da fare consiste nella necessità imprescindibile di far sviluppare l’allevamento mediante una decisa ripresa delle nascite. In quest’ottica nell’ambito del rinnovato quadro legislativo si ritiene necessario il varo di una serie di misure per restituire garanzie agli allevatori", prosegue il Mipaaft. "La prima deve consistere nell’assimilazione dell’allevamento dei cavalli da corsa e di equitazione alle attività agricole ai fini dell’applicazione anche per i primi dei regimi speciali e di esonero", quindi rientrano "negli ulteriori interventi a favore dell’allevamento la stabilizzazione del premio aggiunto nei Regolamenti delle corse per quanto concerne fasce di età, tipi di corse ed entità/percentuale riconosciuta.  Nel galoppo la proposta consiste nell’estendere quanto statuito per il 2019 anche per gli anni a seguire, mentre nel trotto appare necessario determinare la somma complessiva da stanziare ogni anno legandola ad una percentuale del montepremi complessivo in base al dato storico, in quanto l’attuale previsione non dà alcuna assicurazione in tal senso. Al fine di rivitalizzare il mercato dei cavalli appare imprescindibile introdurre bonus fiscali per l’acquisto di un cavallo avvenuto in occasione di aste riconosciute dal Mipaaft con deduzione del 50 percento del costo delle spese sostenute e entro il limite di 96mila euro.  Un’ulteriore misura da prevedere consiste nel riconoscimento di un bonus al traguardo che spetta al proprietario vincitore di una tipologia di corse differente per disciplina considerata (galoppo e trotto) da utilizzare in occasione dell’acquisto dei cavalli alle aste, che deve rappresentare al massimo il 60 percento dell’importo complessivo da spendere per l’acquisto di un puledro. A livello fiscale l’azzeramento degli attuali criteri fiscali che individuano la proprietà del cavallo da corsa come elemento denotante una capacità contributiva significativamente superiore a quella espressa dai redditi dichiarati consente un superamento di disposizioni che avevano un senso fino agli anni 90, rappresentando un retaggio di fasti passati".
  • LA RIFORMA DELLE SCOMMESSE IPPICHE - Nella proposta di adozione di iniziative, rientranti non solo nella sfera di competenza esclusiva del Mipaaft ma anche in quella degli altri soggetti istituzionali, le cui azioni hanno incidenza nel comparto ippico, "è da rimarcare l’utilità di proseguire l’iniziativa di un confronto fattivo con Adm e Sogei, al fine di addivenire ad una riforma complessiva dei giochi a base ippica diretta ad attuare interventi volti ad incrementare le risorse a disposizione della filiera. Appare opportuna l’individuazione di misure di 'restyling' e di sviluppo per l’accettazione delle scommesse al totalizzatore anche mediante una valutazione della fattibilità del ricorso alla totalizzazione delle scommesse a massa comune in campo europeo. La prima misura da introdurre è rappresentata dall’adeguamento delle quote di prelievo delle scommesse legate alle corse dei cavalli alle scommesse sportive. La rimozione della disparità evidenziata consente di rendere più competitive le scommesse ippiche aumentando la quota che ritorna al giocatore in caso di vincita (pay out). Si evidenzia che il gioco sulle corse dei cavalli complessivamente considerato ha registrato una diminuzione, in base ai dati forniti da Adm, da 553.086.873,50 euro nel 2017 a 536.456.343,75 euro nel 2018. Nei primi quattro mesi del 2019, anche per la problematica legata al limitato acquisto di corse estere, si è verificata un’ulteriore contrazione del movimento pari al 6,75 percento. Il dato che suscita, tuttavia, maggiore preoccupazione consiste in un passaggio di montante dal gioco al totalizzatore a quello a quota fissa che assicura minori proventi alla filiera. Ciò premesso appaiono imprescindibili il completamento dell’iter dell’approvazione del decreto del Mef per omogeneizzare le formule di scommessa a totalizzatore e la riforma dell’attuale scommessa nazionale Tris, Quartè e Quintè, unica scommessa al totalizzatore in grado di attrarre interesse del pubblico, anche mediante la creazione di jackpot e diminuzione dell’unità di scommessa".

IL LIBRO VERDE È CONSULTABILE CLICCANDO SU QUESTO LINK.

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