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sabato, luglio 22, 2017

#Frankel, un impatto alla #Galileo! Per concessione di Jour De Galop, una eccezionale analisi a cura di Franco Raimondi

Qualche giorno fa il quotidiano francese Jour De Galop (http://jourdegalop.com/), a firma di Franco Raimondi (fr@jourdegalop.com), ha pubblicato una interessantissima analisi sul fenomeno Frankel ed il suo impatto nell'allevamento mondiale. A distanza di oltre un anno dai primi figli del campionissimo Juddmonte scesi in pista, si cominciano a tirare le somme. Tra i sostenitori, ed i detrattori, per quanto fatto sinora, è sbucato questo immancabile approfondimento che merita di essere letto dalla prima all'ultima riga. 
Dalla penna di Franco Raimondi (quanto ci manca!) sono sgorgate queste righe ricche di contenuti che noi, in esclusiva e per concessione del "Journal" francese, vi riportiamo tradotto parola per parola per accendere un confronto ed una discussione. Frankel è o non è il fenomeno che tutti ci aspettavamo anche in razza? Ai posteri l'ardua sentenza. Intanto godiamoci questo saggio. Merci cher Francò! Buona lettura. GC.
Nemmeno il grande Galileo (Sadler's Wells) aveva prodotto già dieci vincitori di Gruppo al 16 luglio della sua seconda stagione con i cavalli in pista. Finche, nella foto, ha portato Frankel (Galileo) a dieci vincitori di Gruppo imponendosi nel Prix Eugène Adam - GrandPrix de Maisons-Laffitte, domenica scorsa. È un record dopo una stagione e mezzo. Certo, calcolarlo a metà stagione, è un po come registrare il record del mondo su 160m come tempo di passaggio di Usain Bolt sui 200m. I record si calcolano sulla distanza intera. E si può fissare poi, una data, la fine della stagione 2017, per giudicare meglio....
A novembre 2017 i primi Frankel avranno finito la carriera dei 3 anni ed i giovani della seconda stagione avranno completato la loro campagna. Con ancora 4 mesi da coprire, Frankel ha già superato Galileo che aveva terminato il 2006, con 2 generazioni in pista, con 8 laureati di Gruppo di cui 4 a livello di G1. A questo livello si trova anche la leggenda giapponese Sunday Silence. Alla fine dell’anno 1995, 8 dei suoi 2 anni e 3 anni (133 in tutto) avevano vinto una corsa di gruppo. Deep Impact ha superato suo padre nel 2011 con 9 vincitori di gruppo tra i 2 ed i 3 anni, ma con una produzione di 306 foals. Si, ma, qualche settimana fa, durante una corsa del July Meeting a Newmarket, discutevo con un’amica, fondatrice del Frankel Fans Club che esiste dal 13 Agosto 2010, il giorno del suo debutto. Nella caccia al difetto, una moda quando si parla di campione, ne avevamo trovato uno. Mancano un po’ di kick decisivo. 
Appunto! Finche ci ha messo sulla panchina degli asini. Se trovate divertente questo gioco, allora procediamo..”Ma Frankel non ha ancora prodotto un vincitore Classico in Europa, e nemmeno un vincitore di G1 nel vecchio continente..”. Galileo infatti alla sua epoca aveva prodotto Nightime (Irish 1000 Guineas), Sixties Icon aveva vinto il St Leger, Teofilo è diventato campione dei 2 anni, Red Rocks aveva colpito nella Breeders Cup. Per esempio: Sea The Stars (Cape Cross) aveva registrato 2 vincitori classici in Taghrooda (Oaks) e Sea The Moon (Derby tedesco) con la sua prima generazione. E Mastercrafstman ben 3 oltre The Grey Gatsby (Prixdu Jockey Club) e Kingston Hill (St Leger) consideriamo anche Vague Nouvelle (Premio Regina Elena). Le cifre parlano. Fare paragoni tra gli stalloni, soprattutto con risultati di una stagione a metà come riferimento, è un gioco pericoloso anche con tutto quello che abbiamo a disposizione come materiale statistico. 
I detrattori di Frankel dicono che ha fatto solo il minimo indispensabile, considerato lo splendido book di fattrici che gli è stato servito. Secondo le cifre di Global Stallions, l’eccellente applicazione sviluppata da Weatherbys e Bloodhorse, si parla di 118 figli di Frankel di 3 anni con una percentuale del 8,47% di vincitori di gruppo, rispetto ai foals. Galileo, senza contare i 2 anni, supera il 9% di alcuni centesimi. Sea The Stars, senza i 2 anni, è a 6,26%. E allora parliamo delle madri dei dieci vincitori di Gruppo. Si è fatto riferimento allo splendido book di Frankel. 
Abbiamo passato una ad una tutte le fattrici che hanno prodotto vincitori di gruppo. Sei delle fattrici in oggetto hanno vinto a livello di Gruppo, di cui 3 a livello di G1 ed una si è piazzata in G1. L’età media delle fattrici è 8,8 anni, e quelle che hanno meno di 3 prodotti di 3 anni ed oltre sono solo cinque. Escludiamo Stacelita, la mamma di Soul Stirring vincitrice di G1 in Giappone. La metà di queste fattrici ci offre comunque una piccola base statistica per la loro produzione. Binche è la matrona. Binche (Woodman), aveva dato già 2 vincitori di G1 quali Proviso (Dansili) e Byword (Peintre Celebre), nati nel 2005 e 2006, quando era una giovane fattrice. Finche è arrivato dopo altri 6 che non avevano vinto in blacktype, e quando aveva 15 anni. Frankuus è il quinto prodotto di Dookus (Linamix), che aveva avuto solo Us Law (Lawman) come vincitore del Prix Thomas Bryon G3 e piazzato nel Criterium International G1. Cassydora (Darshaan) è stata sfortunata dopo aver dato alla luce Ernest Hemingway (Galileo), vincitore di 3 G3. Ha avuto un solo altro vincitore in 4 stagioni, prima di Toulifaut. African Rose (Observatory), che ha battuto nettamente gli sprinters inglesi in G1, non aveva ancora prodotto cavalli dello status di Fair Eva in 3 occasioni da fattrice. L’americana Mi Sueno, che vinse il suo G1 a 2 anni, non ha avuto prodotti degni di nota con Medaglia D’Oro e Street Cry, mentre con Frankel ha prodotto Mi Suerte, laureata di G3 in Giappone. E poi ci sono quelli in lista d’attesa. L’anno passato, in questo periodo, quando i 2 anni hanno cominciato a vincere le corse, si rimarcava il fantastico book di fattrici coperto ed in particolare le campionesse che aveva avuto a disposizione. Non sempre una campionessa diventa una buona fattrice. Frankel poteva fallire questa opportunità ma l’ha sfruttata al meglio anche se in Europa ancora non ci ha dato il campionissimo. Dieci vincitori di Gruppo sono moltissimi ma tra i suoi 19 figli di 3 anni che hanno 100 di Racing Post Rating ed oltre, almeno 5 sono vincitori di Gruppo in potenza, a scoppio ritardato. Facile citare Cracksman, secondo nell’Irish Derby e terzo ad Epsom, Mirage Dancer terzo in G3 al Royal Ascot, e Dream Castle che ha subito Le Brivido e Spirit Of Valor nelle Jersey Stakes, ma ha una misura che vale. La piccola Mori, figlia della campionessa Midday, si è inchinata solo a Coronet nelle Ribblesdale. Count Octave, secondo nel Queen‘s Vase, vale un gruppo sulle lunghe distanze. I giorni della Frankel Mania, quando cioè i primi 2 anni hanno debuttato, sembrano ora lontanissimi. 
E la nuova generazione è arrivata. Gli allenatori ora hanno meno pressione dello scorso anno, ma alcuni promettenti già si sono fatti vedere come Rostropovich, il fratello di Zoffany allenato da Aidan O’Brien, poi Westerland, il fratello di Showcasing e Camacho che ha deluso solo al Royal Ascot, Learn By Heart una vincitrice a Doncaster per la casacca della Regina, è figlia della forte Memory. Frankel non è più un fenomeno mediatico ma un giovane stallone che bisognerà giudicare con il passare dei risultati, dei suoi prodotti e con le sue statistiche. Un grande giovane stallone.
Franco Raimondi.

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